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Kooness

Alain Noguès

1937
Toulouse, France

10 Opere in mostra

Posizione attuale

Paris

Rappresentato da

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Originario di Tolosa, ho scoperto la fotografia nel 1956 presso l'Annecy Culture and Youth Center (Alta Savoia). Durante il mio servizio militare in Nord Africa ho avuto l'opportunità di abbonarmi a diverse riviste specializzate di fotografia.

È ad Algeri che ho acquistato la mia prima macchina fotografica, una Rolleicord 8x6, con la quale ho realizzato la serie di foto in formato quadrato che presenterò al MIA 2020.

Tornato a Parigi nel 1960, ho deciso di lasciare una professione sicura per imparare le tecniche di stampa fotografica presso l'agenzia Keystone. Con questa esperienza ho iniziato a lavorare nel famoso laboratorio Pictorial Service, frequentato all'epoca da fotografi come Robert Doisneau, Henri Cartier Bresson, Marc Riboud.

Nel 1963, un viaggio in Algeria mi permise di realizzare cartoline per l'Ufficio Nazionale del Turismo algerino.

Una volta tornato a Parigi ho iniziato diverse serie fotografiche con temi piuttosto eterogenei: corse di cavalli per la rivista Tiercé, reportage sulle industrie e il mondo industriale per "Entreprises" de Réalités, la fine delle riprese di "Pierrot le fou" di Jean Luc Godard...

Fin dall'inizio, ho messo a frutto i miei momenti liberi, ispirandomi ad artisti come R.Doisneau, W.Ronis ed E.Boubat. Sono andato per le strade alla ricerca di situazioni poetiche nei momenti inaspettati della vita quotidiana. Ho cercato di catturare momenti forti e rivelatori per comporre immagini ben costruite. Il mio sguardo sul mondo è sempre stato curioso, a volte malizioso. La mia sensibilità si riflette nell'attenzione che do agli altri. Ho lavorato nella fotografia cinematografica e i negativi sono stati sviluppati in laboratorio.

Il 1966 segna una tappa importante: la mia prima paternità. Questo evento mi ha portato verso un'evoluzione del mio lavoro fotografico come freelance per agenzie. Nel 1966 ho collaborato con Reporters Associés, nel 1971 con Gamma e il 13 maggio 1973 sono diventato co-fondatore di Sygma. Un'avventura durata 29 anni. L'arrivo delle immagini digitali negli anni '90 ha sconvolto le abitudini della mia professione.

Da parte mia, i dubbi e le ansie legate al cambio del mio strumento preferito sono restrittivi. Ma nel 2004 ho superato le “porte” digitali.

Oggi, con un po' di nostalgia, tengo i documenti digitali come se fossero negativi. Molte cose hanno sconvolto il mio universo fotografico… Tutto questo non mi impedirà di mettermi in discussione, di credere in ciò che sono, di voler catturare eventi, disuguaglianze, cambiamenti, gioie e dolori nelle immagini…”.

A. Noguès