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Kooness

Angelo Cagnone

1941
Italy

1 Opere in mostra

Rappresentato da

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Opere di Angelo Cagnone

Untitled

1990

Dipinti

60 x 180cm

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Angelo Cagnone nasce a Carcare il 5 marzo 1941. Suo padre era medico ad Altare e qui trasferì la sua famiglia quando Angelo Cagnone era ancora un bambino. Frequenta il liceo artistico di Genova dove si diploma nel 1959. In questi anni realizza i suoi primi dipinti mentre ad Albissola frequenta gli artisti Giuseppe Capogrossi, Enrico Castellani, Lucio Fontana, Asger Jorn, Piero Manzoni e altri. Nel 1961 si trasferisce a Milano dove frequenta Mimmo Rotella, Emilio Scanavino, Roberto Crippa e altri. Nel 1963 conosce Carlo Cardazzo che espone due delle sue opere alla Galleria del Cavallino di Venezia. Queste due opere sono state acquistate da Peggy Guggenheim.Dopo la morte di Carlo Cardazzo, la Galleria del Cavallino passa sotto la direzione del fratello Renato, che ne organizza una mostra nel 1965. Nell'autunno del 1967 tiene la sua prima personale a Milano presso la Galleria del Naviglio. Dal 1970 al 1980 Angelo Cagnone ha un rapporto esclusivo con la Galleria Blu di Milano, il rapporto si conclude con la morte di Peppino Palazzoli, titolare della Galleria Blu. In seguito Angelo Cagnone non avrà più un rapporto esclusivo con nessuna galleria, ma collaborerà con diverse gallerie. L'alluvione che colpì Altare nel 1992 distrusse l'archivio fotografico, la documentazione bibliografica e circa ottanta opere del periodo compreso tra il 1956 e il 1992. Angelo Cagnone vive e lavora tra Milano e Altare. Il dipinto di Angelo Cagnone non è un dipinto d'istinto e nemmeno emotivo, è un pensiero pittorico, cioè attorno a un'idea, a un ricordo, a un fatto che lo colpisce, costruisce l'opera inserendo elementi, chiamiamoli retorici, che servono a completare il quadro. Elementi caratteristici del lavoro di Angelo Cagnone sono foto e scritti. La foto come spunto iniziale per assemblarsi intorno all'opera e la scrittura per catturare l'attenzione e la curiosità dello spettatore. Le foto sono spesso foto di volti femminili, a volte non identificabili a causa di una macchia nera che ricopre il volto, mentre le frasi sono volutamente incomplete, e quindi prive di significato, che Angelo Cagnone trae dalle sue letture giovanili di autori in inglese e quindi già di difficile comprensione.