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Kooness

Angelo Colagrossi

1960
Rome, Italy

3 Opere in mostra

Rappresentato da

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Opere di Angelo Colagrossi

Belle sagome

2009

Dipinti , Acrilico

40 x 60cm

3105,00 €

Bella sagoma.Begli oggetti

2012

Dipinti , Acrilico

70 x 100cm

5060,00 €

Bei vasi

2007

Dipinti , Acrilico

80 x 60cm

4255,00 €

Angelo Colagrossi nasce nel 1960 a Roma, dove tuttora vive e lavora. In giovanissima età si dedica al disegno. Studia per alcuni anni con Valente Assenza, pittore, xilografo e scultore siciliano di formazione classica. Colagrossi frequenta poi la Libera Scuola del Nudo presso l'Accademia di Belle Arti di Roma, diretta da Giulio Turcato, e successivamente si iscrive alla Facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università La Sapienza di Roma, laureandosi in Storia e Arte.

La sua prima mostra personale si tiene a Palazzo Valentini, a Roma, nel 1986. Da allora, il suo lavoro è stato esposto in numerose gallerie e luoghi pubblici in Italia e all'estero. Caratteristici dei suoi primi lavori erano i grandi disegni a carboncino, evocativamente lirici, di corpi femminili, eseguiti con l'uso parsimonioso del colore – essenzialmente grigi, neri e alcuni rossi. Alla fine degli anni '80 la sua famiglia si trasferì a Sana' a, nello Yemen. Mentre era lì, Colagrossi rimase affascinato dalla cultura mediorientale e, in seguito, dalla cultura orientale. Le influenze di entrambe queste culture sono visibili nei suoi dipinti su tela e su carta, in particolare dagli anni 2000. Nei primi anni '90, desiderando allontanarsi dalla città, inizia a lavorare nella sua casa di campagna a Todi, dove si concentra su nuovi soggetti e crea nuovi cicli pittorici, tra cui Silver Trees, Pcs e Silhouettes. In questo periodo tiene una personale a Palazzo Acito di Sasso Barisano, in provincia di Matera, e partecipa alla collettiva L’Arte a Roma presso l'ex complesso del mattatoio nel quartiere Testaccio, sede della Galleria d'Arte Moderna e Contemporanea di Roma. Dalla fine degli anni '90 la sua pittura subisce un cambiamento strutturale. Gli elementi decorativi e ornamentali che avevano caratterizzato il suo lavoro precedente lasciarono il posto a forme sintetiche e a un linguaggio pittorico semplificato.

Negli anni 2000 inizia il ciclo Molto moltissimo anzi troppo, una serie di dipinti su larga scala in cui cadono nell'aria quantità eccessive di oggetti e beni che simboleggiano la società dei consumi. Questi oggetti sono raffigurati su sfondi piatti e bidimensionali. L'appiattimento fuori dallo spazio pittorico, la perdita della terza dimensione è una metafora della perdita della dimensione del tempo – specialmente passato e futuro – per cui tutto è ridotto al qui e ora. In quegli anni il suo lavoro viene esposto presso la Sala Alitalia Freccia Alata all'Aeroporto di Milano Malpensa, presso la sede di KPMG a Berlino, presso la Palazzina Azzurra di San Benedetto del Tronto e presso il Palazzo dei Capitani ad Ascoli Piceno. Invitato anche ai Premi Sulmona, Morlotti, Michetti, Ferrazzi e Campomarino, il suo lavoro è stato esposto in numerose mostre collettive in sedi come il Ministero degli Affari Esteri a Roma, il Gezira Art Center al Cairo e il Creativity Art Center ad Alessandria. Insieme ad altri artisti italiani, nel 2011 è stato invitato a Hangzhou nell'ambito di un gemellaggio culturale tra Italia e Cina, che ha portato a due mostre collettive, una alla Hen Lu Gallery di Hangzhou e l'altra alla Fondazione Bevilacqua La Masa di Venezia. Il suo viaggio in Cina ha riacceso il suo interesse per la ceramica, un interesse che aveva precedentemente sviluppato in Sicilia. Ciò ha portato a un ciclo di silhouette in terracotta smaltata. Nel 2014 ripropone lo stesso tema al MAAM – Museo dell'Altro e dell'Altrove di Roma, nell'ambito di un progetto curato dall'antropologo Giorgio de Finis che coinvolge molti artisti italiani e stranieri. Su una delle due grandi pareti del museo, dipinse figure femminili mute con profili occidentali, orientali e africani, che indicano il suo interesse per la differenza e per le molte differenze che sono state così fortemente minate nella società globalizzata. Nel 2015 è stato artista in residenza a Ningbo, in Cina, nell'ambito del progetto One Belt and One Road, ed ha esposto alla Ningbo City Exhibition e al Jiangbei Art Culture Center. Le sue opere sono conservate in importanti collezioni pubbliche e private.