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Sarah Moon è nata a Vernon, in Francia, nel 1941. Sarah Moon è un'artista autodidatta: al termine dei suoi studi d'arte, ha acquisito le sue abilità fotografiche mentre lavorava come modella nell'alta moda. Nel 1968, passò finalmente dalla recitazione davanti alla macchina fotografica a scattare lei stessa e ebbe immediatamente successo grazie allo stile inimitabile delle sue fotografie. Nello stesso anno partecipa a una mostra collettiva sulla fotografia di moda d'avanguardia alla Galerie Delpire di Parigi. Questo doveva essere il punto di partenza per una straordinaria carriera, culminata nella pubblicazione delle foto di Moon sulle principali riviste di moda come “Marie-Claire”, “Elle” e “Vogue”. Oggi Sarah Moon è una delle fotografe di moda più rinomate al mondo. Il suo immaginario poetico, spesso onirico, è sostenuto da motivi provenienti dall'esterno del mondo della moda e nel suo lavoro cinematografico dagli anni '90. C'è un confine tra verità e finzione, che spesso si manifesta nell'opera di Sarah Moon. Anche se le sue foto sembrano molto poetiche, è sempre alla ricerca di un tocco di realtà: il momento per quanto fugace, il confine tra nascita e morte, la magia di un solo secondo. Invita lo spettatore delle sue fotografie sceniche a cercare la magia di questi momenti ispirati. Allo stesso tempo libera ogni motivo dal suo contesto storico, in un certo senso lo separa con la sua macchina fotografica dal presente. Le sue foto sembrano spesso provenire da un'epoca diversa, proprio come gli anacronismi visivi, anche se con una notevole intimità – come se permettessero allo spettatore per un breve momento di sbirciare attraverso un buco della serratura. La predilezione dell'artista per il mistero si riflette nei suoi motivi spesso sfocati, che creano un'atmosfera onirica e spettrale. Le sue fotografie a colori proiettano un effetto simile: il colore per una scettica Sarah Moon è solo di interesse, quando suscita alienazione ed esagerazione. Dove le immagini abbaglianti lasciano il posto a una colorazione attenuata e più scura, la scena surreale assume un sottotono malinconico. Anche le macchie spruzzate di tanto in tanto nelle sue foto in bianco e nero creano l'impressione di un distacco nostalgico dal mondo. Non c'è da stupirsi che "Alice nel paese delle meraviglie" di Lewis Carroll, Samuel Beckett o i leggendari narratori di fiabe siano così spesso visti come fonte di ispirazione per Sarah Moon. - Paulina Szczesniak