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Kinshasa (RDC)
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Nato a Kinshasa, nella Repubblica Democratica del Congo, il 7 settembre 1990, figlio del pittore Matondo Vata, Fabrice Matondo è stato introdotto all'arte dal defunto padre. Fin da piccolo l'artista Fabrice Matondo disegna i suoi primi schizzi sul pavimento in laterite, e poi su pezzi di carta, imitando l'opera del padre. Fresche e colorate, le opere di Matondo evocano la giocosità e la scoperta caratteristica dell'infanzia. È durante la sua giovinezza che l'artista muove i primi passi nel mondo dell'arte. Direttamente nella terra o su pezzi di carta, riproduceva i gesti del padre, anch' egli pittore. La sua famiglia lo ha naturalmente sostenuto nel suo apprendistato, che lo ha portato dall'Istituto di Belle Arti di Kinshasa a diverse mostre nella RDC e all'estero. Sulle sue tele, l'abbondanza di dettagli suscita curiosità e invita all'osservazione attenta. L'accumulo di piccoli personaggi e altri simboli richiama l'opera di Giuseppe Arcimboldo: eroi dei cartoni animati che sostituiscono frutta e verdura. Si combinano figure familiari, presenti nella quotidianità “globalizzata” di tutti i bambini. Insieme, agiscono come trompe-l'œil, basandosi sulla nostra capacità di riconoscere una silhouette e creare un'unità. L'infanzia dovrebbe essere un momento spensierato. Ma a un esame più attento, Fabrice Matondo scopre che questo è solo relativo. I personaggi assomigliano al mondo delle fiabe di Walt Disney. Anzi, gli allegri omini contrastano con la ben più difficile realtà. Inquinamento, accesso all'istruzione, violenza e povertà sono solo alcuni degli ostacoli che i giovani devono affrontare. Attraverso le sue composizioni, l'artista insiste sull'importanza di proteggerle: una chiamata a preservare la loro parte di innocenza, la loro capacità di meravigliarsi e sognare.