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Questo corpo di lavoro riflette seriamente e umoristicamente sugli aspetti emotivi e fisici della condizione umana e le sue ironie contorte. Le immagini nascono da una fascinazione per le caratteristiche umane più “innominabili” eppure onnipresenti e per l'assurdità di aspettative di genere di lunga data. Attraverso una lingua nella lente della guancia, esamino la situazione degli esseri umani quotidiani che sono in gran parte preoccupati, imbarazzati, delusi e bruciati. Considero i miei lavori recenti come autoritratti introspettivi che mirano a far luce sugli innumerevoli monologhi interni di cui siamo così spesso preoccupati. La mia pratica artistica è guidata dall'amore per l'atto fisico del disegno e dal desiderio di creare immagini e oggetti che forniscano esperienze emotive e sensoriali peculiari. L'immaginario è alimentato dall'umorismo e dalla spontaneità e si riempie di un'inventiva e di un'ambiguità di soggetto che spazia da sfacciatamente adolescenziale a oscuramente assurda.
Il mio lavoro è stato a lungo influenzato da una vasta gamma di arte, musica, TV, film, eccetera emergenti dagli anni '20 agli anni' 60, nonostante sia nato alla fine degli anni '80. Sono cresciuto guardando i cartoni animati di Fleishcer Studios tra cui Betty Boop, Bimbo, Felix il Gatto, Popeye e altri. Traggo ispirazione anche da una serie di artisti del blues e del jazz dagli anni '20 agli anni’ 40 come Lil’ Johnson e Cats and the Fiddle, che hanno prodotto canzoni con titoli come Hot Nuts e Sam, the Hot Dog Man. Queste influenze giocano un ruolo importante nel mio lavoro che è stato descritto come evocativo dell'età atomica e plastica della metà del secolo." (Michaela Mullin, Moberg Gallery. Attraverso un uso serio, piuttosto che ironico, del volgare, il mio lavoro agisce come un unificatore umoristico e sottolinea l'importanza dell'inclusione e dell'espressione personale in un mondo in cui così tanti si sentono senza voce. Possiedo un vivo desiderio di connettermi con esseri umani di tutti i tipi e una distinta affinità per l'assurdo e lo scatologico che si manifesta come satira auto-diretta e invita lo spettatore a relazionarsi. L'immaginario è alimentato dall'umorismo e dalla spontaneità e si riempie di un'inventiva e di un'ambiguità di soggetto che spazia da sfacciatamente adolescenziale a oscuramente assurda. Attraverso il mio lavoro mi propongo di creare esperienze sensoriali ed emotivamente peculiari che imitano la lente umoristica attraverso la quale guardo alla vita e sottolineo il potere dell'empatia.