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Kooness

Kiki Kogelnik

1935 - 1997
Austria

6 Opere in mostra

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Opere di Kiki Kogelnik

Beach Ball

1978

Stampe , Serigrafia

91.5 x 66cm

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Lady with Hat

1980

Stampe , Serigrafia

66 x 86.4cm

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Rainy

1977

Stampe , Serigrafia

73.7 x 53.3cm

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Smile

1980

Stampe , Serigrafia

90.2 x 66cm

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Crazy Bird

1978

Stampe , Serigrafia

86.4 x 66cm

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Venetian Blinds

1980

Stampe , Serigrafia

94 x 66cm

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Kiki Kogelnik, austriaca di nascita e di formazione, ha vissuto negli Stati Uniti per molti anni. È esposta ampiamente in Europa e negli Stati Uniti. I suoi primi lavori erano principalmente astratti, ma presto si sono evoluti in forme di figure ritagliate in contesti e abbigliamento dell'era spaziale. Questi primi interessi continuano ad apparire negli attuali dipinti di figure femminili. "L'immaginario della moda si riferisce direttamente alle nostre aspettative fantastiche sul mondo... aspettative che non vengono mai soddisfatte nella vita reale in cui le persone non sono perfettamente vestite, in posa, cool, distaccate ed eleganti", afferma la signora Kogelnik.

Trasferitasi a Parigi nel 1959 e a New York nel 1961, lavora in una modalità che combina aspetti della figurazione europea e della Pop Art americana con una crescente coscienza femminista. A volte il suo stile imitava l'illustrazione di moda per commentare la rappresentazione delle donne da parte della società. Nel 1966, la signora Kogelnik sposò George Schwarz, un radioterapista oncologo del St. Vincent' s Hospital di Manhattan. Alla fine possedeva diversi ristoranti di New York, che lei aiutò a progettare. Tra questi c'erano l'odierno Elephant and Castle nel Greenwich Village, il NoHo Star e il Temple Bar in Lafayette Street e la Keen' s Chop House sulla West 36th Street.

Nel 1967 Kiki dichiara che l'arte contemporanea nasce dall'artificiale. La condizione umana ha subito cambiamenti fondamentali in questo secolo. I valori e le ipotesi tradizionali sono stati attaccati e sconvolti e non sono stati sostituiti. La nostra visione congeniale della vita e della sicurezza nella natura è andata in frantumi. Il dominio sempre crescente della tecnologia e dei processi meccanici nella nostra civiltà ha ridotto la nostra umanità e ci ha alienato dal nostro ambiente naturale. Da qui, l'appropriatezza della sensazione di Kiki che l'arte contemporanea provenga dall'artificiale.