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Nato nel 1974 a El Khnansa (Marocco), LATIFA ECHAKHCH vive e lavora tra Vevey e Martigny (Svizzera). Kamel Mennour e Latifa Echakhch lavorano insieme dal 2009.
Spinta dalla necessità di contrastare determinati pregiudizi, contraddizioni e stereotipi nella nostra società, isola e mette in discussione materiali che sono simbolici per questi fenomeni.
Nel 2007, Echakhch ha presentato A chaque stencil une révolution a Le Magasin, Grenoble, nell'ambito della sua prima mostra personale al museo. Il lavoro di Latifa Echakhch è stato poi presentato in Francia e all'estero in numerose mostre personali: al Kunsthaus di Zurigo, al Centre Pompidou di Parigi, al macLYON di Lione, al Museo Hammer di Los Angeles, al MACBA di Barcellona, al FRI ART di Friborg, al Frac Champagne-Ardenne di Reims, all'Istituto Svizzero di New York, alla Tate Modern di Londra, a Le Magasin di Grenoble; oltre a mostre collettive; e nell'ambito della Biennale di Istanbul, della 54a Biennale di Venezia, dell'11a Biennale di Sharjah, della Biennale di Gerusalemme Art Focus e della Manifesta 7 di Bolzano. Nel 2018, il suo lavoro è stato esposto presso il CHIOSCO di Gand, il Nuovo Museo Nazionale di Monaco, Copenaghen Contemporanea, Danimarca, e nel 2019 presso la Fondazione Memmo a Roma, Italia.
Echakhch ha vinto il premio Marcel Duchamp nel 2013. Alfred Pacquement, allora direttore del Centre Pompidou e capo della giuria per il premio, ha detto dell'artista dell'epoca: "Il suo lavoro, tra surrealismo e concettualismo, mette in discussione con economia e precisione l'importanza dei simboli e riflette la fragilità del modernismo.”
Nel 2015, Echakhch ha presentato Screen Shot al Museum Haus Konstruktiv di Zurigo e le è stato assegnato il Premio d'arte di Zurigo.