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Kooness

Manuel Granados


Spain

18 Opere in mostra

Rappresentato da

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Opere di Manuel Granados

Anestesia

2019

Video e Installazioni

100 x 100cm

Disponibilità in Fiera

bandera sobre roca

2017

Video e Installazioni

100 x 100cm

Disponibilità in Fiera

Casa y cuerpo virtual

2017

Video e Installazioni

100 x 100cm

Disponibilità in Fiera

Las flores del mal

2018

Video e Installazioni

100 x 100cm

Disponibilità in Fiera

Narciso olvida su reflejo

2018

Video e Installazioni

400 x 200cm

Disponibilità in Fiera

10-19-APP_F

2014

75 x 50cm

Disponibilità in Fiera

11-19-APP_F

2014

75 x 50cm

Disponibilità in Fiera

8-19-APP. F

2014

75 x 50cm

Disponibilità in Fiera

22-19-APP_F

2014

75 x 50cm

Disponibilità in Fiera

3-19-APP_F

2014

75 x 50cm

Disponibilità in Fiera

La carriera di Manuel Granados è stata redatta in modo rizomatico grazie alla necessità di sbarazzarsi di linee preconcette, ma soprattutto trascurando l'imperativo degli obiettivi e della reputazione.


Per questo motivo, non esiste un unico filo che spieghi la sua traiettoria di quasi 30 anni di creazione. Senza dubbio, la più ovvia delle sue opere è la complessità concettuale. La sua carriera è stata trama, mettendo in gioco molteplici linguaggi (fotografia, pittura, poesia, disegno, testo, audiovisivo) e la pluralità dei collaboratori e ritratti.
Ma, soprattutto, la preoccupazione di Manuel risiede nella convergenza di variazioni di concetti e sensi non gerarchici che si sono tradotti in una traiettoria senza inizio né fine. Il risultato è una mappa che si crea e si distrugge ad ogni sguardo: carica di immagini che si impigliano negli eventi, per una coerente necessità di connessione, nello stesso tempo che si instaurano crepe e rotture con l'ambiente che la accoglie. 


In questi anni ha visto la nascita, la crescita e la morte di numerosi progetti editoriali, case discografiche, fiere di moda e gallerie d'arte con cui ha collaborato attivamente; pur avendo un carattere legato al distacco e all'impermanenza, ha sviluppato competenze che gli hanno permesso di combinare opere in cultura e riviste d'arte come  Ajo Blanco, LO magazine, Rojo o Look de Book, mentre preparava campagne pubblicitarie per fiere come Cibeles, Gaudí o Fashion Weeks a New York o Mosca o le sue opere sono state esposte dall'Expo’92 a Siviglia, gallerie private come Ignacio de Lassaletta, Punto Arte e Mutuo Centro de Arte a Barcellona, Menosuno Space a Madrid o BAI Gallery a New York, persino istituzioni d'arte come IVAM a Valencia, Palacio San Esteban o el Centro de Arte los Molinos a Murcia, el MUA ad Alicante, The Unstitute a Londra, Contemporary Museum di Vienna, Palau Robert o Palacete Riquer Sabaté a Barcellona, El Brocense a Cáceres, CeX a Realad. La sua video arte è stata proiettata in festival a Colony, Nizza, New York, Berlino, Londra, Gainsborough, Italia o India, parallelamente a fiere d'arte come Fotofest Houston, Arti in Hague, The Kunsart in Bolzano, Art Pavoda (Padova), Arte Cremona o Show Art Busan (Corea), Utopía Markets Photo, Utopía Markets Poesía, Revela-T,  DOCfield 16.


In questo modo Granados rimane fuori dalle tendenze e dai movimenti; una linea tangenziale che implica di vivere nei limiti, da dove prospettiva e distanza gli permettono di costruire paradossalmente legami forti e leggeri, per una comunicazione più lucida e fluida.