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Nato nel 1980 negli Stati Uniti nel Connecticut, Matt Shlian ha sviluppato un linguaggio originale al crocevia tra arte e scienza.
Formatosi in ceramica, in particolare presso l'Università Alfred e Cranbrook, non rivendica alcuna affiliazione, considerando il suo lavoro ai margini di qualsiasi movimento artistico.
Ben presto si interessò alla stampa digitale e alla carta, di cui apprezzò la delicatezza e l'immediatezza.
Matt Shlian affronta la creazione di un punto di vista scientifico, portandolo a circondarsi di ricercatori dell'Università del Michigan. Insieme, lavorano su una nanoscala per studiare le strutture della carta. Un supporto ideale a suo parere, per illustrare la divisione cellulare, lo sviluppo delle celle solari. Queste osservazioni scientifiche sono un primo passo. Il processo di esecuzione dipende da un'accurata pianificazione e misurazione chirurgica.
Tuttavia, il più importante rimane la piega iniziale. Questa prima azione che causerà come una sequenza di domino un trasferimento di energia alle pieghe successive. Ed è anche attraverso incidenti arbitrari e man mano che la costruzione progredisce che il movimento viene creato, dando vita a composizioni affascinanti in cui la forza trascende la leggerezza della carta.
« Come ingegnere cartario, il mio lavoro è radicato nella stampa, nelle arti librarie e nel design commerciale. A partire da una piega iniziale, una singola azione provoca un trasferimento di energia alle pieghe successive, che alla fine si manifestano nel disegno e nelle forme tridimensionali. Uso le mie abilità ingegneristiche per creare sculture cinetiche che hanno portato a collaborazioni con scienziati dell'Università del Michigan. Lavoriamo sulla nanoscala, traducendo strutture di carta in micro pieghe. Le nostre indagini si estendono alla visualizzazione della divisione cellulare e dello sviluppo delle celle solari. I ricercatori vedono l'ingegneria della carta come una metafora dei principi scientifici; io vedo la loro indagine come una base per l'ispirazione artistica. Nel mio studio sono collaboratore, esploratore e inventore. Comincio con un sistema di piegatura e in un momento particolare il materiale prende il sopravvento. Guidato dalla meraviglia, il mio lavoro è fatto perché non riesco a visualizzare la sua realizzazione finale; in questo modo arrivo alla comprensione attraverso la curiosità.»
Matt Shlian