Remo Brindisi

Remo Brindisi (Roma 1918 – Lido di Spina 1996) ha preso parte al contesto artistico quando era giovane. Dapprima alla Scuola d'Arte di Penne dove suo padre era insegnante di scultura e poi ha frequentato l'Accademia di Belle Arti di Roma. Ha compiuto gli studi a Urbino presso la Scuola d'Arte (illustrazione di libri). Partecipò alla seconda guerra mondiale e si recò a Firenze dove incontrò molti artisti come Carena, Soffici e Rosai. Quando è andato a Venezia ha lavorato con un importante gallerista, Carlo Cardazzo e ha partecipato a tutti i Festival d'Arte di Venezia. È un pittore espressionista con tendenze informali e i suoi dipinti sono caratterizzati da un significato sociale e politico. I suoi soggetti preferiti sono le Madri e i Bambini, i pastorelli, gli avversari e Venezia. Sono rappresentati come incubi perché sono il risultato di una forte analisi del dolore, degli orrori e dei sensi di colpa causati dalla guerra. Quando eravamo a Milano (dal 1947) fu influenzato dal cubismo e si unì al gruppo "Linea". I suoi dipinti hanno assunto un carattere epico che documenta il dolore collettivo. Le due serie "La Via Crucis" (1956-1957) e "Storia del fascismo" (1957-1962) sono così famose. Ha fondato nel 1970 il Museo Alternativo al Lido di Spina dove ha collezionato numerose opere di artisti contemporanei italiani e stranieri. È stato nominato presidente della Triennale di Milano e ha ricevuto la medaglia d'oro per la cultura del Ministero dell'Istruzione. Remo Brindisi è considerato dalla critica uno dei più grandi artisti italiani del XX secolo.