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Nato nel 1958, e cresciuto tra Parigi e Rehovot, Israele, il pittore Ron Agam ha preso il pennello solo più tardi nella vita, dopo una lunga e fortunata carriera come fotografo d'arte.Eppure, la robustezza e la pura prolificità della sua produzione da allora smentisce la carica che questa passione ritrovata è tutt' altro che una vocazione: da quando ha abbracciato per la prima volta il suo nuovo mezzo pochi anni fa, l'energia creativa del signor Agam è esplosa, abbracciando una gamma vertiginosa di tecniche e uno spettro brillante di forme, in una costellazione in continua espansione di opere individuali. Dagli esperimenti lenticolari e ottici ai campi di colore distillati e saturi, il lavoro del signor Agam, tela per tela, ha esplorato il processo di vedere, tenendo sempre d'occhio il premio del significato metafisico.
"Ho iniziato questo lavoro come un salto, senza sapere dove andrà", spiega il signor Agam. “E non ci penso adesso; dipingo e basta." Questa sorgente di intuizione sembra aver sfruttato un profondo serbatoio di ispirazione. Mentre il suo corpo di lavoro si è aggravato, crescendo fino a centinaia di singoli pezzi, ha gettato in rilievo un tema centrale della vita stessa del signor Agam: che le domande che si concepiscono come bambini, considerando l'abbondanza stessa di stelle nel cielo, possono ancora animare una curiosità duratura nell'anima matura. Infatti, le tele meditative e trascendenti del signor Agam testimoniano questo puro fatto: che contemplare profondamente il mondo significa rinfrescare il suo mistero. Guardando le sue tele si libera da ciò che si conosce, ripristinando l'essenziale spirito di indagine che caratterizza la vera libertà.
Arrivato a New York negli anni '80, Ron si è intessuto nel tessuto del mondo dell'arte, fondando una stampa artistica e aprendo la galleria Artlife a SoHo. Nel 1994, la sua monografia di debutto, At the Wall, ha ottenuto ampio successo per le sue fotografie penetranti degli abitanti ultra-ortodossi del quartiere Mea Shearim e dei rituali quotidiani del Muro Occidentale. Esponendo una profonda sensibilità per le sfumature spirituali della condizione umana, questo lavoro è stato rapidamente abbracciato da collezionisti e gallerie di tutto il mondo, e ha lanciato una carriera attiva come fotografo.
Nel 2001, galvanizzato dagli eventi dell'11 settembre, Ron si precipitò sulla scena del disastro e scattò oltre 1200 fotografie, catturando la semplice eroicità delle persone catturate nella spazzata della storia. Ora ospitato nella collezione permanente del 9/11 Memorial Museum, questo corpo di lavoro si erge come un ritratto intimo, indelebile, profondamente umano della storia che si sta facendo, persona per persona.
Nel 2009, Ron ha presentato In Full Bloom, un influente e acclamato studio fotografico sui fiori. Rappresentati su vasta scala, i ritratti di Ron di queste creazioni più intime della natura contestualizzano sia le preoccupazioni ecologiche che metafisiche e hanno guadagnato ampi riconoscimenti. A prima vista un allontanamento in tema dalle sue precedenti monografie, In Full Bloom si rivela, a ben vedere, una fascinazione condivisa per l'ineffabile e una sensibilità al ruolo del mistero nella condizione umana che ricalca il lavoro precedente di Ron, illuminandolo a sua volta.
Nell'ottobre 2009, come pietra angolare di questa carriera fotografica, e in riconoscimento del suo lavoro umanitario e di costruzione di ponti in tutte le comunità ebraiche di Francia, America e Israele, Ron ha ricevuto il più alto riconoscimento civico della Francia: citato per il suo "ruolo chiave nello stabilire un rapporto di fiducia e cooperazione tra la Francia e la comunità ebraica in America", Ron è stato nominato Cavaliere della Legione d'Onore.
Eppure, per sua stessa ammissione, questa straordinaria carriera si è arenata nel 2010, quando, di fronte alla prospettiva di completare una commissione altamente ricercata (un fotolibro per il colosso dei beni di lusso LVMH), Ron ha bruscamente abbandonato il progetto. Questo atto istintivo, un po' sconsiderato, disorientò efficacemente la sua vita, bloccandolo nel deserto della propria intuizione. Lavorando attraverso una depressione, rivisitò i fondamenti più profondi del suo spirito creativo: prese un pastello e iniziò a disegnare.
Dal momento di questa rinascita ai giorni nostri, l'arte di Ron, come l'universo euclideo, si è espansa sempre più verso l'esterno, producendo centinaia di nuovi lavori che coprono uno spettro di media, prodotti in una raffica quasi serafica di energia creativa che lo vede impegnato nel suo studio fino a 18 ore al giorno. L'opera stessa - un caleidoscopio di esperimenti ottici, costruzioni cinetiche, meditazioni geometriche e contemplazioni del colore - si è riversata in un torrente, raccogliendo riconoscimenti e affascinanti collezionisti lungo il percorso.
Guardando ad una grande mostra nel 2015 Ron ora lavora in confidenza con un incipiente percorso artistico che è, soprattutto, un dono e una sorpresa. "Non ho mai pensato a me stesso come artista, nemmeno come a qualcuno capace di fare arte", sostiene Ron. "Così ho iniziato questo lavoro come un salto, senza sapere dove andrà."