Samuel Salcedo

L'emozione umana prende forma scultorea nelle creazioni iperrealistiche di Samuel Salcedo. Alcune figure sono nude e vulnerabili, colte alla sprovvista in momenti intensamente privati; altre sfoggiano teste di animali, maschere o semplicemente la loro biancheria intima. Come spiega l'artista, "non puoi controllare tutto nella vita e quella sensazione di disagio è forse il leitmotiv del mio lavoro".

Salcedo è nato a Barcellona, dove ha studiato Belle Arti prima di completare la sua formazione presso la Manchester Metropolitan University nel Regno Unito. Sebbene abbia iniziato a lavorare con oli e graffiti, ha presto optato per quello che sentiva essere il mezzo "molto più diretto" della scultura, sviluppando ulteriormente le sue abilità come assistente del famoso scultore spagnolo Jaume Plensa. La competenza tecnica è un tratto distintivo del lavoro di Salcedo; la sua padronanza di materiali come il poliuretano policromo o la resina poliestere con polvere di alluminio consente creazioni di notevole espressività.

I personaggi di Salcedo sono persone normali, spesso prive di qualsiasi tipo di bellezza classica, e potrebbero anche danzare, fare smorfie o guardarsi allo specchio. I suoi volti a parete e le teste sferiche esplorano una miriade di gesti ed emozioni, con la vulnerabilità e l'imbarazzo come caratteristiche ricorrenti. "I miei personaggi sono sopraffatti e sconcertati...ma c'è sempre un tocco di ironia e umorismo", dice l'artista.

Dalla sua prima mostra nel 1998, Salcedo ha esposto opere a Barcellona, Parigi, Berlino e Miami, tra gli altri. Le sue sculture appaiono in numerose collezioni private in Spagna e non solo, tra cui la Blumenfeld Collection, New York e il Salsali Private Museum, Dubai.