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Silvia Goytia


Buenos Aires, Argentina

1 Opere in mostra

Rappresentato da

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Opere di Silvia Goytia

Estructura bifurcada

Dipinti , Olio

70 x 70cm

Disponibilità in Fiera

Vive e lavora a Buenos Aires, Argentina.
Laureato presso l'Universidad Catolica Argentina con una laurea in Giurisprudenza. Ha studiato presso la Scuola Nazionale di Belle Arti "Prilidiano Pueyrredon", diplomandosi come insegnante di disegno, pittura e scultura nel 1989. Nel 1990 ha frequentato un corso post-laurea in scultura presso la stessa istituzione. Ha partecipato a diversi workshop, tra cui Jorge Gamarra, Julián Acosta e Alberto Delmonte, e dal 1992 espone il suo lavoro in Argentina e all'estero. Tra gli altri: Museo de Arte Americano, Maldonado Uruguay nel 1994, “Constructivist Encounter, Provincial Museum of Fine Arts, Salta, Argentina, 1999 Museo Luis Perloti, Argentina, 2001 Gonzalez Lerena Gallery, Uruguay, 2002 Sala Dalmau, Barcellona, Spagna. 2012 in Art Miami with De Sousa Gallery, Evarb Gallery in Houston, USA, nello stesso anno è stata invitata dalla Cité des Arts a un soggiorno e mostra delle sue opere a Parigi. Francia.
Nel 2019 partecipa alla fiera d'arte Almoneda ANTIK PASSION a Madrid Spagna. Nel 2020 ha una mostra nella galleria Eka & Moore a Madrid in Spagna. Espone le sue opere nella galleria Lagard di Buenos Aires, quest' anno 2022 partecipa alla fiera d'arte in Francia Lille Art UP. 2023 Oggi in Galleria d'Arte. Etcetera.
Ha ricevuto numerosi riconoscimenti in saloni nazionali, provinciali e comunali.
I suoi lavori sono in collezioni in Argentina e all'estero.

Silvia Goytia appartiene a quella categoria di artisti che, allontanandosi gradualmente dalla figurazione, cercano l'inesauribile ricchezza delle forme geometriche, le radici dell'ordine e le sorprese del disordine, due elementi portanti della vita, della cultura e dell'arte del nostro tempo. Percorrere ciascuna delle opere esposte invita a immergersi in spazi spezzati, multidirezionali e agorafobici, imbrigliati l'uno nell'altro in una sorta di “Perpetuum mobile” che evoca al tempo stesso gli incubi architettonici delle visioni di Piranesi e la gioiosa gioia dei giochi di Escher. Architetture illusorie che realizzano nella virtualità del piano ciò che Zaha Hadid o Coop Himmelblau - papi dell'architettura postmoderna - hanno cercato di conquistare nello spazio reale. Vicini alle costruzioni di Torres García, ma soprattutto integrando in modo molto personale i ritmi spigolosi dei costruttivisti russi con i colori vivaci del futurismo italiano e le luci festose dei Delaunays, queste “strutture sconosciute” di Silvia Goytía meritano di essere conosciute per la novità gradita della loro costruzione, apprezzata per la notevole abilità con cui sono state concepite e realizzate e godute per l'energia positiva che trasmettono.