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Tibor Hajas (1946 - 1980) è stato, per consenso corrente, il più grande poeta/scrittore/artista della sua generazione. Concettuale e Actionista come artista, come poeta e scrittore, è venerato per la sua precisa spinta fino ai limiti della massima crudeltà-uso del linguaggio. Hajas, star della metropolitana di Budapest degli anni '70, è stato "spinto" nelle arti visive dalla morte del suo amico, lo scultore Istvan Dombrovszky. Le sue prime azioni correlate a Fluxus, Letter to my Friend in Paris (1975) e Self-Fashion Show (1976) sono state realizzate in dialogo con le rappresentazioni di strada parigine di Janos Gat. Dopo il 1978, le sue esibizioni, in cui il suo corpo si trasforma nel mezzo, sono state fatte esclusivamente per la macchina fotografica del fotografo János Vető. In queste opere teatrali, ritualistiche ed estremamente belle, Hajas sondò la vita ai suoi limiti.