Dal 17/07/2021 al 30/09/2021
Endgame si riferisce alla celebre opera teatrale one-act di Samuel Beckett, eseguita per la prima volta nel 1957, in cui un protagonista amareggiato si lamenta dello stato della sua vita -- le aspiranti-been e le-bean-been, mentre si avvicina la fine del suo viaggio. Il titolo funge anche da commento sul rapporto intrinseco, stratificato e complesso tra uomo e natura.
Negli ultimi anni, ed evidenziati da ordini di stare a casa che molti di noi hanno affrontato a seguito della pandemia di Covid-19, la delicata, ciclica e volatile essenza del rapporto dell'uomo con la Terra è diventata impossibile da ignorare. Mentre cominciamo a uscire dalla quarantena, siamo sempre più consapevoli delle implicazioni positive di una vita più lenta; di cieli meno battuti, strade più tranquille e acque più pulite.
Il paradosso, come molti, è triste. Noi, umani, dipendiamo dalla natura; ci nutriamo di essa. Da un lato, lo coltiviamo e lo celebriamo, rivolgendoci alla natura per la messa a terra, l'ispirazione o la sopravvivenza. Mentre d'altra parte, lo diamo per scontato, distruggendolo per il nostro guadagno. Come società, abbiamo raggiunto un punto di congiunzione - o se non l'abbiamo ancora fatto, ci stiamo certamente avvicinando a questo: rallentare e adottare un ritmo cosciente, una sintonia in più con quello della nostra Terra, o continuare ad accelerare, senza pensare, allontanandoci dalla natura fino a trovarci di fronte a un Endgame.
La collaborazione è al centro di questo progetto, con conversazioni tra uomo e natura, artista e medium. Un dialogo interculturale tra Esteban Fuentes de Maria, Carlos Garcia, Fernando Ocaña e Bosco Sodi, dal Messico, Agnes, Federica di Carlo, Desideria Corsini, Henryk Corsini, Luia Corsini, Marzia Gandini, Charlie Masson, Pietro Pasolini, Malù dalla Piccola, Benedetto Pietromarchi, Annie Rattie Tristano di Robilant, Baldassare Ruspoli e Alessandro Twombly, dall'Italia, Stijn Cole dal Belgio e Sol Bailey Barker e David Worthington dal Regno Unito, rivela le miriadi di modi in cui l'uomo si percepisce in relazione alla Terra.
Mentre Luia Corsini e Ocaña lasciano il giardino, e gli elementi, per attivare le loro opere, Sodi introduce nel paesaggio mediterraneo la sua terra natale, i faraglioni di origine oaxaqueña. Allo stesso modo, Alessandro Twombly lavora con l'argilla -- in un atto, spiega, di coscienza. Tristano di Robilant, invece, interpreta Endgame attraverso una lente nostalgica; la sua scultura architettonica, Shade Shelter, offre un'occasione di tranquilla contemplazione.
Questo gruppo eterogeneo di artisti si impegna in una sorta di partita a scacchi mentre rispondono a Endgame in modi che riflettono i loro vari background. Avendo sviluppato le loro pratiche in continenti diversi, questi artisti si riuniscono a Porto Ercole, uniti dal loro impegno ad esplorare il momento eccezionale e l'incrocio in cui ci troviamo oggi.