Dal 11/01/2023 al 11/02/2023
In un contesto come quello cubano, un orso polare è molto più di un estraneo. Nell'opera di Carlos René Aguilera Tamayo diventa simbolo, suggestione e allo stesso tempo provocazione. Affinché una creatura associata al freddo polare appaia così selvaggia in ambienti tropicali, devono essere state concepite numerose distorsioni della realtà. O la realtà può diventare così scioccante che un orso polare è in ogni caso un'altra stranezza?
In ogni caso, orsi, pecore e altri animali (con tutto il loro potenziale simbolico) sono qui molto più che personaggi di una favola. Sono elementi rappresentativi di una riflessione sull'utopia... e la distopia. E l'inclusione nelle opere (che emulano con autentica messa in scena) di personaggi e situazioni perfettamente riconoscibili e “localizzabili” rafforza la metafora dell'ardua costruzione di una società.
Lo spettatore meno impegnato si accontenterà della storia più o meno carina dei contadini che cavalcano orsi bianchi, alla maniera di un sogno illogico (e la vocazione un po 'giocosa delle figure contribuisce in questo senso). Lo spettatore più informato intravederà conflitti di natura diversa, molto meno trasparenti, ma non per questo meno impressionanti.