Home Mostre Salvo. An Art Without Compromises


La Dep Art Gallery di Milano apre la nuova stagione espositiva con una mostra monografica dedicata a Salvo (pseudonimo di Salvatore Mangione; Leonforte (Sicilia) 1947 – Torino, 2015). “Salvo. Un'arte senza compromessi” è la terza mostra personale che la galleria dedica all'artista. Dal 18 ottobre al 23 dicembre 2017, un viaggio vibrante e insolito nelle diverse stagioni creative dell'artista nel corso dei decenni.

Dalle “lapidi” degli anni Settanta ai “paesaggi” dell'ultima produzione, passando per il ricamo e il lavoro su carta, le opere riunite per l'occasione coprono un ampio arco temporale dal 1972 al 2012, ricapitolando il lavoro più intenso e significativo e quarant' anni di ricerca artistica.

Le trenta opere esposte, tra cui l'imponente Alba (200x250 cm, 1989) - una delle tele più grandi di Salvo - sono sparse nello spazio espositivo come tracce attraverso le quali ricostruire la storia di un uomo che si è sempre sentito libero di legarsi a movimenti e ideologie senza affezionarsi esclusivamente a nessuno. Un artista senza compromessi.

Il viaggio inizia negli anni in cui Salvo cambia passo: le sue opere del 1972-1973 - le lapidi come La tartaruga e l'aquila, ispirate a una delle favole di Esopo, e i ricami come Tricolore, entrambi presenti in mostra. Saranno gli ultimi dello stampo concettuale; infatti, nella sua variegata produzione artistica, Salvo ha lasciato spazio alla realizzazione di uno stile pittorico ricco di riferimenti alla storia dell'arte (l'artista era rinomato per la sua straordinaria memoria e conoscenza enciclopedica).

Il viaggio eclettico di Salvo - dagli esordi nel concorso di Arte Povera, a un concettualismo di ispirazione americana, per poi tornare finalmente alla figura e al paesaggio - non è altro che una lunga e appassionata affermazione d'amore per l'arte e per la pittura in particolare. "Sono stato letteralmente conquistato dalla pittura: è qualcosa che mi dà spazio, che apre le mie conoscenze, le mie idee", ha spiegato una volta l'artista.

La sua ricerca si estende con costante facilità attraverso diversi orizzonti immaginativi; in ognuno di questi, Salvo ha saputo segnare il proprio tempo, illuminando vigorosamente storia e pensiero. Salvo, infatti, rimane un esempio iconico di artista intellettuale che nel suo percorso artistico non ha mai trascurato un continuo ritorno alla memoria (come tipo di assestamento), ma ha ugualmente abbracciato una ricerca contemporanea di equilibrio ed essenziale.

La mostra è accompagnata da un volume bilingue (italiano-inglese) realizzato da Dep Art, a cura di Matteo Galbiati e Antonio Addamiano, con un saggio scritto da Matteo Galbiati, oltre a riproduzioni di tutte le opere esposte, una selezione di immagini di repertorio e apparati bio-bibliografici.

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