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Jorge Luis Rodríguez Marrero deforma ("diluisce", "liquefa", "scioglie") i volti di famosi cosmonauti e astronauti, tutti partecipanti alla corsa per la conquista dello spazio, in una certa misura spersonalizza una politica scientifica, tecnologica e - naturalmente - tra due potenze nella seconda metà del XX secolo.

 

L'Unione Sovietica mise per la prima volta un uomo nello spazio. Gli Stati Uniti propiziarono che l'uomo per la prima volta calpestasse la luna. Erano grandi pietre miliari dell'Umanità, spartiacque della storia. E sono stati resi possibili dagli sforzi di molte persone. Ma l'artista, più che l'essere umano, si diletta nel simbolismo della competizione, che può essere alienante.

 

In questi ritratti unici, vengono ricreati effetti visivi che potrebbero essere associati a difficoltà tecniche nella trasmissione di un'immagine, ma alla fine trasformano quelli raffigurati in mostri (Theratos —monster in greco antico- è il titolo della serie). La deformazione dell'eroe (piuttosto il concetto di eroismo) da considerazioni che trascendono il mero campo scientifico.

 

Una certa vocazione pop è evidente in queste figure, molto apropos del contesto in cui si è concretizzata la rivalità tra due ideologie e due sistemi. Cosmonauta vs. astronauta: è l'apparente resa dei conti. Ma in realtà è una lotta molto più grande, che va oltre i protagonisti più visibili e mediatici.

 

Yuris Nórido, critico d'arte cubano.

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