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Aliye Dorkip esplora nel suo lavoro su carta i misteri dei corpi accoppiati, espone ferite e brutti segreti e scoppia le articolazioni di figure in movimento. Su carta di piccolo o medio formato, corpi in fuga, strangolati, stirati, tirati, tagliati a pezzi, ridotti a due ceppi. La linea è selvaggia e poi, improvvisamente, la carezza aggraziata dell'inchiostro trasfigura la rabbia iniziale. Ogni disegno è un urlo, eppure questo urlo originale è modulato: si percepiscono accenti di tenerezza, dolci inflessioni. L'opera è abitata da figure spettrali che si possono intuire nei bianchi, nei punti, in ciò che è disegnato e in ciò che non lo è. Questi fantasmi ci sono familiari come gli attori di un sogno che si sta già dipanando, come il nostro riflesso nell'acqua agitata. Dominano il verde assenzio e il rosa carnoso, e l'amarezza di uno strofina contro la dolcezza sospettosa dell'altro.