Maschinenmensch

Eden Quispe colloca il suo disagio nel contesto della domesticità americana postmoderna e della tensione intellettuale vissuta in un mondo in rapida evoluzione. Attraverso un'abile fusione di tradizioni durature sia nella storia dell'arte che in quella della famiglia nucleare, le opere di Quispe personificano il destino intangibile che ci viene presentato attraverso i ruoli che dobbiamo destreggiarci nella nostra vita postmoderna. In Maschinenmensch (2021), dal nome dell'automa costruito per sostituire l'amante defunto del suo creatore nella classica fantascienza tedesca Metropolis, l'artista fonde il retablo peruviano e le tradizioni medievali europee della pala d'altare attraverso tessuti cuciti, stampati e dipinti. Questo enorme gioiello incoronante nel suo corpo di lavoro rispecchia la pienezza della vita senza rinunciare alla santità imposta alla donna che può "fare tutto", compresa la stanchezza che lo accompagna.