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Kooness

Categorie

Untitled

2014

Pezzo unico Firmato Datato Titolo

1

Default

100 x 70 cm
39 x 27.56 in

Anno

2014

Medium

Disegni

Riferimento

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"Experimental, Edouard Prulhiere’s work explores painting’s conventions its relationship to space and its showing conditions, as well as the different apparition modalities of an image.

Since the beginning of the 1990’s, he paints large canvases, pushing to the limits the vocabulary of abstract expressionism, privileging improvisation and informs, hybridation of gestures, technics and paint applying modes on canvas, itself manipulated and mistreated through the production process. During that same decade he transforms certain of in canvases in sculptures by folding and crumpling them before rolling them up around wood structures on which he would screw them. In the years 2000 his work stretches to creating in-situ installations including wall paintings and ceiling hung bundles of canvas smudged with paint. That is to say, put to test painting’s own object materiality in space, obedient to a singular economy of construction and destruction. Since a few years the artist henceforth created a dialog between painting and photography by means of occultation and deconstruction of silkscreened pictures processes. Monkey & Doll, Hangover and Space Slot participate in this research. From serigraphy screens conceived with Yann Owens, founder of Franciscopolis editions in Le Havre, Edouard Prulhiere explores here new printing mounts and pictures types becoming as well starting points of new manipulations and productions. If silkscreen printing is at the heart of the project it is because this medium is at the crossing of photography and painting: firstly because a serigraphy screen is similar to a matrix close to a negative film, secondly because the ink laid down on the chosen mount is close to an application of colored pigments on a canvas. A way for the artist to question the assimilation of painting to the regimen of pictures and to pursue a practice resolutely ”impure” freed from codes and frontiers between practices."
Sarah Ihler-Meyer
 

1965 Paris, France

"Sperimentale, l'opera di Edouard Prulhiere esplora le convenzioni della pittura, il suo rapporto con lo spazio e le sue condizioni di esposizione, nonché le diverse modalità di apparizione di un'immagine.

Dall'inizio degli anni’90, dipinge grandi tele, spingendo al limite il vocabolario dell'espressionismo astratto, privilegiando l'improvvisazione e l'informazione, l'ibridazione di gesti, tecniche e modalità di applicazione della pittura su tela, essa stessa manipolata e maltrattata attraverso il processo produttivo. Nello stesso decennio trasforma alcuni di essi in tele in sculture piegandoli e accartocciandoli prima di arrotolarli attorno a strutture in legno su cui li avviterebbe. Negli anni 2000 il suo lavoro si estende alla creazione di installazioni in situ tra cui pitture murali e soffitto appesi fasci di tela imbrattata con vernice. Vale a dire, mettere alla prova la materialità dell'oggetto proprio della pittura nello spazio, obbediente a una singolare economia di costruzione e distruzione.Da alcuni anni l'artista crea un dialogo tra pittura e fotografia attraverso l'occultamento e la decostruzione di immagini serigrafate.Monkey & Doll, Hangover e Space Slot partecipano a questa ricerca. Dagli schermi serigrafici concepiti con Yann Owens, fondatore delle edizioni Franciscopolis a Le Havre, Edouard Prulhiere esplora qui nuovi supporti di stampa e tipi di immagini diventando così punti di partenza di nuove manipolazioni e produzioni. Se la serigrafia è al centro del progetto è perché questo mezzo è all'incrocio tra fotografia e pittura: in primo luogo perché uno schermo serigrafico è simile a una matrice vicina a una pellicola negativa, in secondo luogo perché l'inchiostro adagiato sul supporto scelto è vicino a un'applicazione di pigmenti colorati su una tela. Un modo per l'artista di mettere in discussione l'assimilazione della pittura al regime dei quadri e di perseguire una pratica risolutamente “impura” liberata da codici e frontiere tra le pratiche."
Sarah Ihler-Meyer

"All'interno della giustapposizione di tutte le cose possibili che sono "pittura" quella che Prulhiere ci fornisce possiamo osservare il suo tentativo di preservare e rispettivamente affermare la frontalità della pittura, lo spazio ottico, l'articolazione della superficie, la composizione, il gesto, il disegno, il processo, la struttura, la materialità e il colore. Fa fatica a far sì che ognuno di questi svolga il proprio ruolo all'interno di un insieme complesso, evitando il privilegio di una qualità a scapito delle altre. In questo Prulhiere può essere accusato di essere un formalista – mentre le sue opere spesso sembrano riguardare qualcosa che è localizzabile in termini di essere formalmente didattico – questa circa-ness e l'innovazione formalista che comporta non è il loro obiettivo principale, ma semplicemente una conseguenza inevitabile del suo Soggetto deve essere manifestato come qualche "cosa". Il suo formalismo radicato nel pensiero francese è strutturalista e la sua logica traccia il residuo del divenire di una "cosa", riflette la struttura metonimica dei principi organizzativi di una cosa."
Estratto dal testo di Saul Ostrow

"Per me, lo studio è un luogo prezioso, mi piace paragonarlo al cervello. Se ci pensate, il vostro cervello, nonostante tutte le sue carenze, è l'unico paradiso che avete. Nel tuo cervello sei libero.
Fai cose che non farai nella vita reale, perché dovresti sopportarne le conseguenze. Uno studio è come una copia del cervello. È un posto dove si provano varie cose, dove si ha il permesso di fallire. Penso che l'arte sia probabilmente l'unico campo o disciplina in cui la vulnerabilità è pensata come una buona qualità. È una delle cose che rendono speciale l'arte.
Nella mia pratica ogni elemento partecipa a una sorta di racconto dove corpo e gesti, superfici e materiali diversi collegano frammenti e concetti talvolta antagonisti a un'origine comune, la pittura. Un movimento, un gesto non è mai neutro. È un processo che ci parla di trasformazione dove diverse forme di astrazione interrompono i significati e dove tutto è possibile."
Edouard Prulhiere


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Indirizzo

Parigi, 27 Quai de la Tournelle

Iniziata da Lionel Aymeric Simon, Lasgalerie si propone di scoprire gli universi originali e suggestivi degli artisti visivi, siano essi pittori, fotografi, scultori o artisti multimediali. Attraverso le sue scelte, emerge inoltre che i confini ereditati da un'arte classica che usava santuario le discipline confinando, assegnando qualsiasi artista ad una di...

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