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Kooness

Categorie

Appeso

1973

Pezzo unico Firmato Datato Titolo

Default

80 x 80 cm
32 x 31.50 in

Anno

1973

Medium

Dipinti

Riferimento

efc2ce40

Olio su tela

Scanavino, general catalogue, vol. II, Electa, Pag. 522, n. 171

1922 Genoa, Italy

Emilio Scanavino (Genova, 28 febbraio 1922 – Milano, 28 novembre 1986) è stato un pittore e scultore italiano. Nel 1938 si iscrive al Liceo Artistico Nicolò Barabino dove conosce Mario Calonghi, che vi insegna e che avrà grande influenza sulla formazione artistica di Scanavino. Nel 1942 tiene la sua prima mostra al Salone Romano di Genova. Nello stesso anno si iscrive alla Facoltà di Architettura dell'Università degli Studi di Milano. Nel 1946 sposa Giorgina Graglia.

Nel 1947 Scanavino si trasferisce a Parigi dove conosce poeti e artisti come Edouard Jaguer, Wols e Camille Bryen. Questa esperienza si è rivelata fonte di ispirazione. Particolarmente interessato al cubismo, ne dà una personale interpretazione quando espone alla Galleria Isola di Genova nel 1948. Nel 1950 Scanavino e Rocco Borrella entrano a far parte de “I sette del Numero”, un gruppo artistico che ruota attorno alla Galleria Numero di Firenze. Nello stesso anno viene invitato alla 27esima edizione della Biennale di Venezia e nel 1951 espone in due con la scultrice Sarah Jackson alla Apollinaire Gallery di Londra.

Durante la sua permanenza a Londra Scanavino conobbe Philip Martin, Eduardo Paolozzi, Graham Sutherland e Francis Bacon. Nello stesso anno apre il suo primo studio a Milano in una soffitta del Foro Bonaparte. Il critico Guido Ballo e i commercianti Guido Le Noci e Arturo Schwartz furono i primi campioni delle sue opere. Nel 1952 Scanavino lavora alla Fabbrica di Ceramiche Marzotti di Albissola Marina, dove conosce e fa amicizia con molti artisti, tra cui Lucio Fontana, Asger Jorn, Corneille, Roberto Matta, Wifredo Lam, Giuseppe Capogrossi, Enrico Baj, Sergio Dangelo, Roberto Crippa, Gianni Dova, Agenore Fabbri e Aligi Sassu.

Nel 1954 espone nuovamente alla Biennale di Venezia e nel 1955 riceve il Premio Graziano. Nel 1958 vince il Premio Lissone e il Premio Prampolini per una personale alla Biennale di Venezia. Nello stesso anno si trasferisce a Milano dove entra a far parte della Galleria del Naviglio diretta da Carlo Cardazzo con il quale instaura una lunga amicizia e proficui rapporti di lavoro. A Milano conosce anche il collezionista d'arte Gianni Malabarba con il quale instaura una forte amicizia.

Nel 1962 Scanavino acquistò una vecchia casa a Calice Ligure, che in seguito trasformò in uno spazio studio. Nel 1963, dopo aver vinto il Premio La Spezia, Scanavino viene a sapere della morte improvvisa di Carlo Cardazzo. Il fratello di Cardazzo, Renato, continuò a gestire la Galleria del Naviglio ma la perdita di Carlo ebbe un impatto enorme sulla vita di scanavino. Dopo aver partecipato per la quarta volta alla Biennale di Venezia, quando vinse il Premio Pininfarina, Scanavino si trasferì definitivamente a Calice Ligure nel 1968. Nel 1970 vinse il Gran Premio alla X Biennale di Mentone e conobbe Franco Castelli, allora direttore de L'uomo e l'Arte, che divenne uno dei suoi più cari amici e sostenitori

Nel 1971 Scanavino dovette sottoporsi ad un importante intervento chirurgico. Il periodo di recupero segnò l'inizio di una nuova fase creativa nella sua pittura. Viaggiò in Belgio, Francia e Germania e nel 1974 la Kunsthalle di Darmstadt organizzò una mostra antologica completa che in seguito viaggiò a Palazzo Grassi a Venezia e al Palazzo Reale di Milano. Nel 1982, la salute di Scanavino iniziò a declinare. La sua ultima mostra è stata l'edizione 1986 della Quadriennale di Roma. Scanavino muore a Milano il 28 novembre 1986.

Dopo un iniziale interesse per l'arte figurativa, i dipinti di Scanavino assunsero sfumature post-cubiste. Le sue forme divennero sempre più stilizzate, fino ad essere completamente obliterate nelle opere dei primi anni '50. Nel 1954 inizia a comparire il suo segno caratteristico, il “nodo stilizzato”. Questo è il, alla fine segnando la sua intera produzione. Alla fine degli anni '70 i dipinti, il "nodo" divenne perfettamente definito e riconoscibile, anche se il suo lavoro divenne più scuro, a volte anche minaccioso a causa della cospicua presenza di macchie rosse simili al sangue. Sebbene Scanavino sia difficile da collocare all'interno di uno specifico movimento artistico, può essere considerato un astrattista informale, vicino all'espressionismo astratto e all'arte di Hans Hartung e Georges Mathieu.


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Indirizzo

Livorno, Via Roma 45

La galleria Guastalla Centro Arte è stata fondata nel 2000 da Marco e Laura Guastalla con la direzione artistica del padre Giorgio, già comproprietario di Guastalla Arte Moderna e Contemporanea: significative sono state le mostre dedicate ai maestri del '900 italiano come Marino Marini, Renato Guttuso, Franco Gentilini , Arturo Martini, e quelle che rappre...

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