Dalla serie Series landscape
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Anno
2022
Medium
Dipinti
Riferimento
52d67db5
La natura riprende lentamente il controllo dei luoghi abbandonati dall'uomo. Questa assenza della figura umana è il fulcro dell'opera, esaltando, come in una sinfonia, l'equilibrio della natura. Le raffinate tele sono costruite a mano e preparate per consentire all'artista di creare il suo sfondo unico. La luce in queste vedute nasce dall'armonia e dalla maestria di queste tele.
1953 Sorso (Sassari), Italy
Gavino Piana nasce nel 1953 a Sorso (Sassari - Sardegna), dove vive e lavora.
Da autodidatta, si appassiona all'arte in giovane età. I primi dipinti sono i paesaggi della sua Sardegna.
I lavori recenti sono cronologie di esperienze singolari. Un mondo che sembra vivere in assenza dell'uomo, in cui si percepisce il suo passato. Con discrezione, offre narrazioni costanti che sono evidenti a coloro che hanno seguito la sua evoluzione. Oggi, come ieri, esalta una lettura sociologica che connette sguardo e disuguaglianza sociale.
Ieri un bambino aleggiava il suo aquilone della speranza nell'aria del campo profughi, come sigillo di dolore impotente. Le stanze nude, i corridoi e le porte, le finestre che dirigono luci e ombre e, per sottrazione o aggiunta dello spettatore, evidenziano dettagli specifici.
La calda pannellatura dello studio di un professionista, la cui finestra si affaccia sui tetti, permette di guardare verso l'esterno e, per reciprocità, sbirciare all'interno. Dettagli d'epoca che sono cronologie di un'esperienza: vecchi letti ospedalieri, radiatori in ghisa, mobili, macchie di umidità e muffe sulle pareti.
Atelier di artisti, geometrie forti: tele da dipingere, il dipinto che racconta la tela nuda per raccontare una storia. Poi le sequenze dell'industria: piante dismesse che diventano paesaggio; il covo produttivo di una fucina oggi impensabile: l'uomo sostituito dalla robotica.
Fortunatamente? O espropriato delle sue abilità di homo faber, Prometeo spogliato del delirio?
Una narrazione che include lo sguardo esterno nella narrazione dell'immagine, invitandola a cercare i dettagli che caratterizzano questi ambienti abbandonati. Nelle simmetrie del dipinto - una stanza, un letto, un lenzuolo, una finestra - indugiano fantasmi e sofferenze. Si profilano presenze, da testimoniare. Disorientamento cronologico, che in età matura porta a ripensare la vita vissuta: la ricchezza di esperienze, ripensamenti, correzioni, complicità - e ci si chiede se ci sia sempre stata diligenza e buona fede. È un conoscere attraverso metafore pittoriche, un interrogarsi attraverso il tratto artistico. Il continuo scavo interno è una narrazione attraverso dettagli di un universo che l'immagine mette in evidenza: in quel letto di ieri c'è la sofferenza di chi era ospite.
Lo sguardo pittorico è severo, selettivo, critico, consapevole, etico, empatico.
Indirizzo
Trieste,
La Tivarnella Art è una galleria d'arte contemporanea, il cui interesse principale è la promozione di artisti italiani viventi. Enea Chersicola lavora come mercante d'arte dal 2012 e, dopo aver accumulato esperienza nel settore, ha deciso di fondare la sua galleria a Trieste (Italia), nel 2018. Tivarnella Art partecipa a varie fiere d'arte in tutta Euro...