Untitled

Granada, 1967.

Il lavoro di José Piñar è sempre rimasto fedele alla pittura come mezzo di espressione e si trova all'interno di ciò che può essere definito in generale come astrazione. Tuttavia, sotto l'esito formale del suo lavoro, possiamo sempre percepire l'istrospezione nei processi mentali che guidano il modo in cui la sua mano diffonde il colore su una superficie, a volte guidato da logiche e sequenze di numeri, da regole autoimposte, per caso, dall'uso sistematico del colore, o, in altri casi, dalla traduzione nella cava di azioni formali importate da Photoshop.

 Mentre la forza artigiana della pittura è sempre rimasta presente nella sua arte, recentemente, una svolta attentiva verso l'esterno si è radicata alla base della sua opera. Questo passaggio a una realtà più esterna si riflette in una serie di dipinti e disegni che catturano impressioni visive; paesaggi e cieli, vedute urbane, pubblicità e immagini tratte da fumetti o street art.

Le sue opere fanno parte di numerose collezioni, tra cui il Museo Nazionale d'Arte Reina Sofia (Madrid), la collezione della Banca di Spagna a Madrid, la collezione del Centro Andaluso per l'Arte Contemporanea (Siviglia), e la collezione del Museo di Arte Contemporanea Unión Fenosa, a A Coruña.