The Age of Iron

Johannesburg, Sudafrica, 1968. Attualmente vive e lavora a Bruxelles, in Belgio. Il lavoro di Kendell Geers formula un discorso desacralizzante atipico e critico nell'attuale panorama artistico. La nozione di potere, asse centrale della sua opera, si rivela in rappresentazioni che evocano direttamente o metaforicamente soggetti quali la violenza, la religione e la spiritualità, la morale, il sesso e il corpo, la disciplina e la paura. Le sue produzioni mettono in discussione il sistema di valori fisso dell'Occidente, indicando elementi come le lotte per il potere e la classe, il razzismo, gli ideali di purezza, la storia, l'ingiustizia o la disuguaglianza. Sulla base di motivi visivi ricorrenti e attraverso l'uso di materiali umili (lamina di alluminio, inchiostro nero, materiali da costruzione) le opere dell'artista intervengono, destabilizzando valori prestabiliti e invitando a una rivalutazione storica e canonica. Kendell Geers entra nella scena artistica negli anni novanta e da allora la sua carriera si è ampliata con mostre e la sua presenza in molte biennali e istituzioni. Centri come l'Appel Arts Centre (Amsterdam), la Maison Rouge di Parigi, la Haus der Kunst (Monaco), il Palais de Tokyo (Parigi) e biennali come la Biennale di Venezia e quelle di Johannesburg o Istanbul, ad esempio, hanno ospitato il suo lavoro. Il suo lavoro è stato recentemente esposto al B.P.S.22 di Charleroi, a Francoforte MMK, allo Scad Museum of Art (Georgia), allo Smithsonian National Museum of African Art (Washington), al CA2M - Centro de Arte Dos de Mayo a Mostoles (Madrid), così come all'Indira Gandhi National Centre for the Arts in India, tra molti altri.