Dall'oscurità mi alzo

Lucia Calabrino è nata a Mar del Plata, Buenos Aires, Argentina, dove ha studiato Belle Arti. Ha vissuto nella città autonoma di Buenos Aires per 30 anni, dove si è laureata con una laurea in pubblicità presso l'Università Nazionale di Lomas de Zamora. Dal 1982 tiene mostre collettive e individuali in Argentina e all'estero. Una caratteristica della sua vita di artista è la curiosità. Ha studiato varie tecniche sperimentali: pittura su asfalto, cianotipia, ricamo su carta, biomateriali, vetro, tecniche di fotografia sperimentale, tessuti, libro d'artista, inchiostri e acquerelli. Oggi si affida a tutti loro, combinandoli o meno, a seconda del significato dell'opera. Lavora con il colore da molti anni, si sente a suo agio e ha ottenuto buoni risultati. Fino a quando ha deciso che era tempo di nuove sfide: ha deciso di lavorare con gli acromatici (vernice per asfalto) e di avvicinarsi alla figurazione attraverso il corpo femminile. Nasce così Mirada de Mujer, il progetto a cui lavora da 12 anni. L'essenza del progetto: attraverso l'uso di smalti, cerca di rendere visibile il femminile. Le trasparenze sono sempre state protagoniste nel suo lavoro, con tutte le tecniche che le sono passate per le mani: indagare la trasparenza e renderla visibile, mostrare ciò che si vedeva e ciò che non si vedeva. Sebbene Mirada de Mujer sia nata come ricerca di visibilità dell'essere femminile, oggi vede che sta parlando della propria visibilità. Il lavoro è diventato autobiografico, ecco perché gli smalti riappaiono sempre, non importa quale tecnica usi, sono il modo in cui scopre se stessa.