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Miho Kajioka (1973) vive e lavora in Giappone. È affascinata da come bellezza e desolazione possano coesistere contemporaneamente. Questo fascino nasce dal suo lavoro di giornalista. Nel 2011 il Giappone è stato colpito da un terremoto e da uno tsunami. Kajioka ha riferito di questo disastro nella città di Kamaishi, dove erano morte più di 800 persone. Qui vide delle rose in fiore accanto a un edificio maledetto. Quel misto di grazia e rovina la commosse. Questo momento ha portato alla serie Così com'è. Queste serie sono costituite da immagini di frammenti della sua vita quotidiana, di vari periodi e sfondi mutevoli. Le differenze tra i vari frammenti sono limitate, e sono le loro somiglianze che vengono enfatizzate. La felicità, la tristezza, la bellezza e la tragedia esistono solo nella nostra mente. Tutto è così com'è. Nella serie E dove sono andati i pavoni? Kajioka approfondì il suo fascino per la bellezza e la tragedia. Per questa serie Kajioka si è ispirata ai pavoni rimasti nella zona del disastro, dopo la centrale nucleare di Fukushima, a seguito dello tsunami del 2011. Come spiega l'artista: "Ho iniziato a immaginare quei pavoni, che camminavano per la città vuota con le loro bellissime ali spiegate. L'immagine che avevo in mente sembrava così lontana da quello che stava succedendo a Fukushima. Era come se due diversi strati di immagini – la scena del disastro e i bellissimi pavoni – si sovrapponessero l'uno all'altro senza essere unificati." Con questa serie Kajioka dimostra che sia la tragedia che la bellezza saranno sempre lì.