Famille 33 noire

Sébastien Kito, nato da un padre giapponese e da una madre francese, esplora attraverso il suo lavoro questa doppia cultura. Le singolari relazioni che egli stabilisce tra l'opera e lo spazio, sono vicine al concetto giapponese di “ma”, che rappresenta l'intervallo spaziale o temporale tra due cose, tanto importanti quanto i due elementi che la limitano.

Il profilo delle sue opere ricorda anche la calligrafia giapponese. Ricevuto nel 1985 all'Ecole des Beaux-Arts di Parigi, frequenta il laboratorio Pierre Alechinsky dove cerca di trovare le influenze dell'astratto Cobra che suo padre Akira conosceva negli anni '50. Sebastien Kito sta attualmente studiando la forma e il colore delle sculture mobili, articolate e cave, spesso portatrici di reminiscenze antropomorfe o animali.

Le sue sculture sono tutte modulari e sono divertenti inviti a comprendere lo spazio dell'opera. Incoraggiano ad interagire con esso trasformandolo con un gioco di parti in movimento. Le opere appaiono come spazi in continua evoluzione, sculture latenti che si evolvono a seconda degli incontri e delle mani che le manipolano.