Home Magazine Fragore di un Naufragio” Marco Mastropieri in mostra da Candy Snake Gallery, un’esibizione curata da Sole Castelbarco Albani

Sole Castelbarco, giovane curatrice Milanese e residency manager di Palazzo Monti, ha curato l’esibizione da Candy Snake Gallery a Milano.

Marco Mastropieri è un artista Italiano nato a Foggia nel 1995. Dopo aver studiato all’accademia di Venezia adesso vive e lavora a Conegliano, luogo molto presente e di influenza nei suoi dipinti. Fin dai tempi dell’accademia Marco esprime un grande interesse per la natura, passione che si è evoluta con il tempo. Conegliano è un luogo che presenta diversi interventi umani in natura, conosciuta per la sua produzione di prosecco, i dettagli delle costruzioni sono elementi che non rimangono inosservati e che nel corso degli ultimi due anni diventano anche soggetti nelle opere dell’artista.

Kooness
Marco Mastropieri, Fragore di un naugragio, vista della mostra, Candy Snake Gallery. Cortesia dell'artista e Candy Snake Gallery.

Il lavoro artistico di Marco si caratterizza per la sua capacità di creare realtà e mondi nuovi attraverso l’utilizzo della pittura. Marco rappresenta paesaggi reali dettagliati con elementi surreali che li rendono unici nel proprio genere. Perdersi nelle distese di prati verdi, con montagne di petali di un colore contrastante al loro centro, o mari in tempesta di colore rosso, rende il viaggio nel mondo di Marco introspettivo e molto curioso. Un senso di armonia e serenità è sovrano nelle sue opere, nonostante altri invece possano rappresentare forze devastanti di eventi naturali. Proprio questo è l’elemento contraddistintivo di Marco, la sua profonda riflessione sulla natura, che esplora sotto ogni forma e sfaccettatura.

Kooness
Marco Mastropieri, Divino Segno, 2024. Cortesia dell'artista e Candy Snake Gallery.

“Fragore di un Naufragio” è l’ultima mostra di Marco Mastropieri, inaugurata da Candy Gallery a Milano. La mostra è curata dalla giovanissima curatrice Sole Castelbarco Albani, residency manager di Palazzo Monti. Abbiamo chiesto a Sole quale fosse la cosa che l’avesse colpita di più dei lavori di Marco, dopo averci lavorato così a stretto contatto.
“La cosa che mi ha colpito del suo lavoro inizialmente è la sua osservazione approfondita della natura; nei suoi lavori si vede che c'è uno studio quasi scientifico di essa, che però lui rende irriconoscibile, infatti i luoghi che ritrae non sono identificabili o riconducibili a dei luoghi esistenti, diventano posti surreali. Mi ha colpito molto anche lo studio dettagliato delle specie vegetali. Nelle sue opere c'è una forte attenzione al dettaglio, che però lui alle volte rende surreale. I suoi lavori sono caratterizzati da un lieve mistero che, a mio parere, suscita un forte interesse nello spettatore che desidera saperne di più. I modi in cui rappresenta i suoi paesaggi è unico, a volte in maniera molto idilliaca, utilizzando colori e luci naturali come i verdi intensi, azzurri pastello, marroni color terra e ocra, mentre altre volte rappresenta disastri naturali, mostrando la forza della natura, che può essere molto più forte dell’uomo stesso”.

Kooness
Marco Mastropieri, Plenilunio, 2023. Cortesia dell'artista e Candy Snake Gallery.

Il titolo “Fragore di un Naufragio” è ispirato ad uno dei lavori esposti nella mostra, una grande tela con il mare rosso in tempesta, con un tronco al centro. Sole ha scelto di usare questo titolo perché quest'opera l’ha colpita particolarmente. “Fragore” delinea un rumore fortissimo che rimbomba nell’aria, nell’atmosfera. Naufragio indica la perdita di una barca che quasi sempre è una tragedia. Il titolo ha una potenza molto forte, che questa sua opera emana, ma la cosa interessante è che l’opera non rappresenta un naufragio. C’è aria di tempesta, ed un tronco in mezzo all’acqua che rimane lì fermo, come a significare che la natura può essere fortissima e resiliente.

Kooness
Marco Mastropieri, Fragore di un naugragio, vista della mostra, Candy Snake Gallery. Cortesia dell'artista e Candy Snake Gallery.

Nella mostra sono presenti alcuni suoi lavori della serie “Relicta Hortus”, dal latino “Giardino Abbandonato”. Mastropieri ha iniziato la serie circa un anno fa, ed è un progresso della sua ricerca dove ha deciso di inserire nuovi elementi sia artificiali (interventi dell’uomo) sia animali nel suo contesto narrativo. Relicta hortus è a sua volta un altro contrasto perché il giardino è spesso visto come un atto che l’uomo compie prendendosi cura della natura e proteggendola (quindi positivo), ma al contempo è anche un intervento egoista ed aggressivo siccome tutti noi decidiamo a nostro piacimento le specie vegetali che vogliamo nel nostro giardino, spesso non rispettando gli habitat naturali della natura stessa.