Home Magazine Fuori Biennale 2024: le mostre parallele da vedere a Venezia

L'apertura della 60ª Esposizione Internazionale d’Arte di Venezia, intitolata Stranieri Ovunque – Foreigners Everywhere, è fissata per il 20 aprile, con la curatela di Adriano Pedrosa. Questa edizione vanta la presenza di 90 partecipazioni nazionali e coinvolge 332 artisti.

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Come consuetudine, oltre alle esposizioni principali presso Arsenale e Giardini, la città lagunare ospiterà una serie di mostre parallele e progetti artistici diffusi tra i suoi luoghi più suggestivi, che meritano senz'altro una visita. Iniziando con l'esplorazione dei mondi di Marco Polo a Palazzo Ducale e proseguendo con le opere di Pierre Huyghe a Punta della Dogana, Julie Mehretu a Palazzo Grassi, Jean Cocteau alla Collezione Peggy Guggenheim, Christoph Büchel alla Fondazione Prada e Willem de Kooning alle Gallerie dell’Accademia, abbiamo selezionato alcune delle mostre da non perdere tra le calli veneziane.

 

Photo Irene Fanizza

I mondi di Marco Polo. Il viaggio di un mercante veneziano del Duecento - Palazzo Ducale, fino al 29 settembre

 La grande mostra I mondi di Marco Polo. Il viaggio di un mercante veneziano del Duecento, in programma a Palazzo Ducale fino al 29 settembre 2024, e curata da Chiara Squarcina e Giovanni Curatola, costituisce il fulcro di un ricco programma di mostre ed eventi organizzati dai Musei Civici di Venezia in occasione del 700° anniversario della morte di Marco Polo (1324 - 2024). La mostra offre l'opportunità di esplorare il passato commerciale di Venezia e di rivivere l'epico viaggio di Marco Polo attraverso una selezione di oggetti e manufatti provenienti dai musei di tutto il mondo. Divisa in varie sezioni, l'esposizione spazia dalla ricostruzione della realtà cittadina e commerciale della Serenissima al ruolo del viaggio nella cultura mercantile veneziana, prima e dopo l'epoca della famiglia Polo. Parte del percorso si concentra sull'influenza letteraria del Milione e sul mito di Marco Polo tra il XIX e il XX secolo, analizzando le implicazioni della figura del mercante nell'arte contemporanea.

Pierre Huyghe. Liminal - Punta della Dogana, fino al 24 novembre 2024 

Punta della Dogana, una delle due sedi veneziane della Pinault Collection, ospita Liminal, la più ampia mostra mai dedicata a Pierre Huyghe, curata da Anne Stenne. L'esposizione presenta opere recenti e inedite insieme a lavori degli ultimi dieci anni dell'artista francese, in un contesto in cui i pezzi in mostra sono influenzati da sensori ambientali ed elaborati tramite l'uso di intelligenza artificiale. Il risultato è un'esperienza in costante evoluzione, che invita il pubblico a riflettere sul complesso rapporto tra natura e tecnologia e a esplorare il confine tra l'umano e il non umano. Questa mostra è frutto di una collaborazione con il Leeum Museum of Art di Seul e sarà portata nella capitale sudcoreana nel febbraio 2025.

Julie Mehretu. Ensemble - Palazzo Grassi, fino al 6 gennaio 2025 

Palazzo Grassi, a Venezia, ospita attualmente Ensemble, una mostra dedicata a Julie Mehretu. Dislocata su entrambi i piani della seconda sede veneziana della Pinault Collection, è curata da Caroline Bourgeois insieme all’artista stessa e presenta 17 opere della Collezione Pinault accanto a prestiti provenienti da musei internazionali e da collezioni private, inclusa quella personale dell'artista. Oltre 50 dipinti e stampe realizzati da Mehretu negli ultimi 25 anni sono esposti insieme a opere più recenti prodotte fra il 2021 e il 2023. Nella mostra figurano anche lavori di Nairy Baghramian, Huma Bhabha, Tacita Dean, David Hammons, Robin Coste Lewis, Paul Pfeiffer e Jessica Rankin, artisti con i quali la pittrice condivide una profonda affinità e l'esperienza della fuga dal proprio paese. Il risultato d’insieme offre spunti di riflessione su tematiche che spaziano dalla storia dell’arte alla geografia, dalle lotte sociali ai movimenti rivoluzionari. Ensemble è il frutto di una collaborazione con K21— Kunstsammlung Nordrhein-Westfalen di Düsseldorf, che nel 2025 presenterà una nuova versione del progetto espositivo interamente dedicato all’artista etiope.

Jean Cocteau. La rivincita del giocoliere - Collezione Peggy Guggenheim, fino al 16 settembre

 La Collezione Peggy Guggenheim ha inaugurato il 13 aprile una retrospettiva dedicata a Jean Cocteau, enfant terrible della scena artistica francese del XX secolo, dal titolo Jean Cocteau. La rivincita del giocoliere. Oltre che come poeta, romanziere, drammaturgo e critico, Cocteau era noto anche per il suo approccio innovativo e geniale alle arti visive. Questo aspetto della sua creatività è al centro della mostra veneziana, dove l’artista emerge in veste di disegnatore, grafico, muralista, designer di moda, gioielli, tessuti e regista. Curata da Kenneth E. Silver, storico dell'arte presso la New York University, la mostra ripercorre i momenti salienti della tumultuosa carriera di Cocteau attraverso una sorprendente varietà di lavori, oltre centocinquanta. Si spazia dai disegni alle opere grafiche, dai gioielli agli arazzi, dai documenti storici ai libri, dalle riviste alle fotografie, dai documentari ai film diretti dallo stesso Cocteau. Le opere provengono da prestigiose istituzioni museali internazionali, tra cui il Centre Georges Pompidou di Parigi, il Phoenix Art Museum, il Nouveau Musée National de Monaco e il Musée Jean Cocteau - Collection Séverin Wunderman di Menton, oltre a importanti realtà private, come la Collezione Cartier. La mostra chiuderà il 16 settembre 2024.

Christoph Büchel. Monte di Pietà - FONDAZIONE PRADA, dal 20 aprile al 24 novembre 

Fondazione Prada presenta, presso la propria prestigiosa sede di Ca' Corner della Regina, il progetto Monte di Pietà, un'installazione concepita dall'artista Christoph Büchel. L'opera si colloca in stretta connessione con la storia del palazzo, che in passato appartenne a Papa Pio VI e fu la sede del Monte di Pietà di Venezia fino al 1969. Da questo contesto Büchel trae ispirazione per esplorare il concetto di debito come pilastro della società e strumento di potere. Il progetto include opere sia storiche che contemporanee, accanto a nuove installazioni e una vasta selezione di oggetti e documenti legati alla storia della proprietà. Tra le opere in mostra, spicca la provocatoria The Diamond Maker dello stesso Büchel: una valigia contenente diamanti artificiali creati in laboratorio, generati dalla trasformazione di tutto il suo corpus di opere invendute e dal proprio DNA. 

Installation View_Willem de Kooning and Italy_Gallerie dell'Accademia, Venice, 2024_© 2024 The Willem de Kooning Foundation, SIAE_Photo by Matte de Fina 2024

Willem de Kooning e l’Italia - Gallerie Dell’accademia, fino al 15 settembre 

Le Gallerie dell'Accademia di Venezia presentano Willem de Kooning e l'Italia, una mostra che esplora il legame dell'artista americano con l’Italia, presentando circa 75 opere in quella che è la più grande retrospettiva dell'artista americano mai organizzata in Italia. I curatori della mostra, Gary Garrels e Mario Codognato, hanno approfondito il legame speciale che univa de Kooning all'Italia analizzando i suoi soggiorni nel 1959 e nel 1969. La mostra rivela come queste esperienze abbiano influenzato il lavoro successivo dell'artista negli Stati Uniti esponendo una vasta selezione di opere che spaziano dagli anni Cinquanta agli anni Ottanta, inclusi capolavori come Door to the River, A Tree in Naples e Villa Borghese, oltre a tredici piccoli bronzi realizzati dall'artista durante il suo soggiorno a Roma. L’evento è realizzato con il supporto della Willem de Kooning Foundation, una fondazione privata che si dedica alla gestione del patrimonio dell'artista e alla promozione della sua vita e del suo lavoro attraverso attività di ricerca, esposizioni e programmi educativi.

A cura della redazione di Kooness 

Immagine di copertina: Photo Irene Fanizza