Sono trascorsi cinque anni dalla mostra che la Louis Vuitton Foundation dedicò a Jean-Michel Basquiat nel 2018. Fu un grande successo, che attirò circa 700.000 visitatori. Ora la fondazione riprende da dove aveva lasciato, esplorando una delle più singolari collaborazioni della storia dell'arte del '900, quella fra Basquiat e Andy Warhol.
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La retrospettiva Warhol x Basquiat, Painting Four Hands ospitata dalla Fondation e aperta fino al 28 agosto 2023, sarà la più importante mai dedicata al corpus di opere frutto della collaborazione fra Andy Warhol e Jean-Michel Basquiat. Curata da Dieter Buchhart e Anna Karina Hofbauer in collaborazione con Olivier Michelon, capo curatore della Fondazione Vuitton, la mostra riunirà oltre 300 opere e documenti. Accanto ai lavori di ciascuno dei due artisti, saranno esposte anche 70 delle 160 opere che Warhol e Basquiat crearono insieme. Per rievocare l'atmosfera e l'energia della scena artistica newyorkese si è deciso di includere anche opere Keith Haring, Jenny Holzer e Kenny Scharf, accompagnate da una serie di fotografie, fra cui la celebre Boxing Gloves di Michael Halsband realizzata per il manifesto della mostra di Jean-Michel Basquiat e Andy Warhol nel 1985 alla Tony Shafrazi Gallery di New York.
Warhol x Basquiat, Painting Four Hands: la storia
L'artefice dell'incontro tra Warhol e Basquiat fu Bruno Bischofberger, un mercante d'arte svizzero, che li presentò ufficialmente l'uno all'altro nell'ottobre del 1982 (i due in realtà si erano incrociati la prima volta nel 1979). Quel momento segnò l'inizio di uno straordinario sodalizio personale e artistico che, fra alti e bassi, proseguì fino alla morte di Warhol nel 1987. Si narra che due ore dopo questo primo incontro Basquiat se ne andò con una polaroid scattata poco prima, per tornare con un dipinto ancora fresco di vernice raffigurante i due artisti fianco a fianco che prenderà il titolo di Dos cabezas. Il fatto stupì lo stesso Warhol, che pare abbia commentato: "sono davvero geloso, è più veloce di me".
Warhol x Basquiat, Painting Four Hands: lo stile
Fu allora che i due decisero di lavorare su una serie di dipinti "à quatre mains". Il risultato fu una miscela dello stile grintoso e ispirato alla strada di Basquiat, con la sensibilità pop di Warhol. In questi lavori, i simboli della società dei consumi e dell'iconicità mediatica tanto cari a Warhol, appaiono “maltrattati” dallo stile imprevedibile di Basquiat. Fu quest'ultimo a dire “Andy iniziava un quadro con qualcosa di riconoscibile, un logo, e io lo deturpavo”. Warhol affermò a sua volta: “i dipinti che facciamo insieme sono migliori quando non riconosci chi ha fatto cosa". Il comune amico Keith Haring in un'intervista del 1988 definì simbiotica la collaborazione fra i due: una sorta di conversazione che avveniva "attraverso la pittura, invece che attraverso le parole", come due menti che si fondono per creare una "terza mente distintiva e unica". Haring sosteneva che il sodalizio aveva ridato a Warhol i giusti stimoli per tornare alla pittura e a Basquiat l'opportunità di approfondire la serigrafia: "Jean-Michel e Andy avevano raggiunto un sano equilibrio, Jean rispettava la filosofia di Andy ed era ammirato dai suoi successi e dalla sua padronanza del colore e delle immagini. Andy era stupito dalla facilità con cui Jean componeva e costruiva i suoi dipinti ed era costantemente sorpreso dal flusso infinito di nuove idee".
Warhol x Basquiat, Painting Four Hands: la mostra
È proprio l'energia sprigionata da questi reciproci scambi il motore di questa mostra, distribuita sui quattro piani della Foundation. La retrospettiva si apre con una serie di ritratti incrociati, di Basquiat realizzati da Warhol e viceversa, per proseguire con altri lavori creati in collaborazione con Francesco Clemente, un artista italiano presentato ai due da Bruno Bischofberger. Uno dei lavori più significativi esposti all'interno di Warhol x Basquiat, Painting Four Hands è certamente Dos Cabezas (Two Heads) del 1982, di cui abbiamo raccontato la storia. Suzanne Pagé, direttrice artistica della Fondation lo ha definito, con una nota di humor, una "battaglia di acconciature selvagge", un "dipinto pieno di passione ed energia". Da rimarcare anche la presenza di altri pezzi salienti, come la scultura monumentale Ten Punching Bags (Last Supper), i dieci sacchi da boxe rimasti nella collezione di Warhol fino alla sua morte, e la sensazionale African mask , una tela monumentale lunga più di 10 metri fortemente influenzata dal background haitiano di Basquiat.
Warhol x Basquiat, Painting Four Hands: epilogo
Correva il settembre 1985, quando presso la galleria di Tony Shafrazi al 163 di Mercer Street, nel centro di Manhattan, venivano presentate 16 opere di Andy Warhol e Jean-Michel Basquiat, alle quali i due lavoravano da tempo. La mostra non fu apprezzata da tutti e le critiche negative piovvero, come accadeva spesso in quel periodo, nei riguardi della produzione di Warhol. Il 20 settembre 1985 il New York Times pubblicò un articolo nel quale l'operazione Warhol/Basquiat - Paintings fu considerata come "una delle manipolazioni di Warhol, che sembrano sempre più basate sulla teoria di Mencken secondo cui nessuno fallisce sottovalutando l'intelligenza del pubblico", là dove Basquiat si presentava invece come "un accessorio fin troppo disponibile". Il giudizio finale, con riferimento alla locandina di presentazione della mostra, che ritraeva gli artisti vestiti da pugili, fu impietoso: "Warhol, TKO (technical knock out) in 16 round". Questo clima creatosi intorno ai due artisti finì per accelerare la fine della loro storia. L'epilogo fu triste, Warhol morì due anni dopo per una complicazione durante un’operazione alla cistifellea, Basquiat a pochi mesi di distanza, di overdose, a soli 27 anni.
Warhol x Basquiat, Painting Four Hands: la leggenda continua
Viene da sorridere oggi pensando alle quotazioni record raggiunte dai nostri due. Ironia della sorte, Shot Sage Blue Marilyn di Andy Warhol(1964) nel maggio dell'anno scorso è stato battuto per $ 195 milioni, subentrando al primo posto come quadro più pagato di sempre di un artista americano a Untitled (1982), proprio di Jean-Michel Basquiat, che era stato venduto precedentemente nel 2017 a $ 110,5 milioni. E l'alone di leggenda che avvolge i due continua. La pièce di Anthony McCarten The Collaboration, in scena a New York fino allo scorso gennaio, che racconta la storia dell'incontro fra Bischofberger, Warhol e Basquiat, ha avuto un notevole successo, mentre c'è grande attesa per l'uscita di Samo Lives, il film del regista nigeriano Julius Onah, ultimo di una serie di tributi cinematografici dedicati a Jean-Michel Basquiat.
A cura della redazione di Kooness
Immagine di copertina: Jean-Michel Basquiat, Andy Warhol, 6.99, 1985 - Acrylic and oilstick on canvas, 297 x 410 cm - Nicola Erni Collection - Photo : © Reto Pedrini Photography - © The Estate of Jean-Michel Basquiat. Licensed by Artestar, New-York. - © The Andy Warhol Foundation for the Visual Arts, Inc. / Licensed by ADAGP, Paris 2023
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