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Il Polittico Agostiniano di Piero della Francesca ricomposto nella sua interezza cinque secoli dopo
Le tavole del Polittico agostiniano (1454-1469), realizzato da Piero della Francesca per l'altare maggiore della chiesa di Borgo San Sepolcro e smembrato alla fine del Cinquecento, sono state finalmente riunite al Museo Poldi Pezzoli di Milano dopo ben 555 anni. Accanto al San Nicola da Tolentino, già parte della collezione del museo, è possibile eccezionalmente ammirare anche le restanti tavole giunte in prestito dalla Frick Collection di New York, dalla National Gallery di Londra, dalla National gallery di Washington e dal museo di Arte Antiga di Lisbona. Le opere, conservate nella propria cornice originale, sono esposte presso il museo milanese fino al 24 giugno 2024 nella mostra Piero della Francesca: Il polittico agostiniano riunito curata da Machtelt Brüggen Israëls del Rijksmuseum, e Nathaniel Silver. Nell’allestimento di Italo Rota e Carlo Ratti Associati, le tavole sono state disposte in coppie e illuminate con delle luci appositamente create da Artemide.
Torna a risplendere a Napoli la "Venere degli stracci" di Michelangelo Pistoletto
Una nuova versione della Venere degli stracci, donata da Michelangelo Pistoletto, è stata inaugurata il 6 marzo nel medesimo luogo dove un incendio doloso l'aveva distrutta lo scorso luglio. In quell'occasione, un giovane con disagi psichici, successivamente condannato a quattro anni di carcere, appiccò il rogo che distrusse l'opera monumentale inaugurata appena poche settimane prima. Per i prossimi tre mesi e mezzo, la Venere sarà esposta in piazza Municipio, protetta da una vigilanza 24 ore su 24. Successivamente, su iniziativa dell'arcivescovo di Napoli Domenico Battaglia, troverà la sua collocazione definitiva nella Chiesa di San Pietro ad Aram.
21.000 dollari per chiudere la controversia sul ritratto di Prince di Andy Warhol
La controversia legale riguardante l'utilizzo non autorizzato di un ritratto di Prince nel 2016 è stata risolta con un accordo tra la Fondazione Andy Warhol (AWF) e la fotografa Lynn Goldsmith. Dopo lungo contendere, l'AWF ha convenuto di risolvere la questione pagando a Goldsmith la somma di 21.000 dollari. La AWF sosteneva inizialmente che la reinterpretazione del ritratto di Prince realizzata da Warhol nel 1984, utilizzando una foto di Lynn Goldsmith pubblicata su "Vanity Fair", fosse protetta dal fair use, in quanto ne modificava in modo sostanziale il significato. Tuttavia, nel maggio del 2023, la Corte Suprema degli Stati Uniti aveva respinto tale argomento, stabilendo che le modifiche apportate dall'artista non erano sufficienti a trasformare l'opera in una creazione originale, configurando così una violazione del copyright di Goldsmith.
Un caso storico: Sotheby's obbligata a rivelare le identità di mittente e acquirente del Tiepolo conteso
Un quadro di Giovanni Battista Tiepolo, noto come San Francesco de Paoli con in mano un rosario, un libro e un bastone, si trova al centro di una controversia legale che potrebbe portare a una richiesta di restituzione del dipinto. Dettagli sui recenti trasferimenti di proprietà rischiano di essere presto divulgati, aggiungendo ulteriore complessità alla questione. Un giudice della Corte Suprema dello Stato di New York ha infatti ordinato a Sotheby's di rivelare l'identità sia del venditore che dell'acquirente dell’opera. Tre discendenti di un mercante d'arte ebreo di nome Otto Fröhlich sostengono che il dipinto sia andato perduto durante l'Olocausto, quando Fröhlich lasciò l’Austria per sfuggire ai nazisti nel 1938. Sotheby's, attualmente in possesso dell'opera, ha annullato l'asta del dipinto e si è detta impegnata a trovare un accordo con tutte le parti coinvolte. Tuttavia la casa d'aste ha difeso la sua posizione di riservatezza, dichiarando attraverso Lucian Simmons, responsabile globale delle restituzioni, che l'identità dei propri clienti non può essere divulgata senza il loro consenso esplicito. Ma l'avvocato rappresentante degli eredi Fröhlich, Geri S. Krauss, non è d'accordo. Krauss ha sottolineato la portata innovativa del caso, sostenendo che le case d'asta non possono più invocare la riservatezza come giustificazione per respingere le legittime richieste degli eredi riguardo alle opere d'arte saccheggiate.
Tra bellezza e vandalismo: il nuovo murale di Banksy a Londra
Una folta chioma verde dipinta sulla parete di una casa londinese spicca dietro a un albero spoglio. Accanto a essa, una piccola figura con un tubo a pressione: è questa la nuova opera attribuita a Banksy, apparsa il 18 marzo 2024. L'artista ha rivendicato la paternità del murale pubblicando le foto del “prima” e del “dopo” sul suo account Instagram. L'opera, che ha immediatamente attirato l'attenzione di curiosi e fotografi, è stata però deturpata appena due giorni dopo con due strisce di vernice bianca. Il quartiere londinese di Islington, dove il murale è apparso, ha immediatamente adottato misure di sicurezza, come l'installazione di recinzioni e telecamere di sorveglianza per proteggere l'opera. Il Comune sta inoltre negoziando con il proprietario della casa per trovare soluzioni a lungo termine che consentano a tutti di apprezzare l'opera d'arte. L'obiettivo primario è garantire la protezione del murale, dell'albero e dell'ambiente circostante.
A cura della redazione di Kooness