Lo scorso 9 maggio Shot Sage Blue Marilyn, un iconico ritratto di Marilyn Monroe realizzato da Andy Warhol, è entrato nella storia per essere stato battuto da Christie's a New York alla cifra record di $ 195 milioni (circa $ 170 milioni più tasse e commissioni). Non una sorpresa però per la famosa casa d'aste, che pare avesse pronosticato addirittura $ 200 milioni come obiettivo da raggiungere.
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Nella Big Apple, nonostante la pandemia e le pericolose oscillazioni di un'economia instabile, il mercato dell'arte non sembra soffrire la crisi dei tempi e continua con i propri investimenti. Sono bastati infatti solo 4 minuti per battere all'asta l'opera d'arte più costosa del XX secolo. L'acquisizione è avvenuta durante la vendita del catalogo 21st Century Evening Sale presso la sala del Rockefeller Center da parte del noto gallerista Larry Gagosian, il quale non ha specificato se ha acquistato dell'opera per sé o su commissione.
La provenienza di Shot Sage Blue Marilyn
La celebre serigrafia proveniva dalla collezione di due fra i più importanti mercanti d'arte del secolo scorso, i fratelli svizzeri Thomas e Doris Ammann, della quale facevano parte altri 35 lotti battuti nella stessa asta. Il ricavato, per un totale di vendite di $ 318 milioni, è stato devoluto in beneficenza alla Fondazione Thomas e Doris Ammann di Zurigo, impegnata nella realizzazione di programmi sanitari ed educativi per i bambini di tutto il mondo. Si è trattato dunque della più grande vendita filantropica dall'asta Rockefeller del 2018.
I record di Shot Sage Blue Marilyn
Con l'asta del 9 maggio quest'opera supera ampiamente il precedente record di vendita (risalente al 2013) di un altro lavoro di Warhol del 1963, Silver Car Crash (Double Disaster) battuto a $ 105,4 milioni. Non solo, Shot Sage Blue Marilyn diviene ora il quadro più pagato di sempre di un artista americano, rimpiazzando la tela Senza titolo del 1982 raffigurante un teschio di Jean-Michel Basquiat, venduta cinque anni fa a $ 110,5 milioni. Sempre in tema di record, il lavoro del protagonista indiscusso della pop art supera anche la valutazione dell'opera d'arte che fino a pochi giorni fa era classificata come la più costosa del XX secolo, il capolavoro di Pablo Picasso del 1955 Les Femmes d'Alger che nel 2015 ha fruttato al suo proprietario $ 179,4 milioni in occasione di un'asta tenutasi sempre da Christie's a New York. Nella stessa sede è stato battuto anche quello che si conferma saldamente al primo posto come il capolavoro più pagato di sempre, il Salvator mundi di Leonardo da Vinci venduto nel 2017 per $ 450 milioni.
La genesi di Shot Sage Blue Marilyn
L'artista americano, particolarmente toccato dalla tragica morte della diva di Hollywood (agosto 1962), cominciò a lavorare al volto di Marylin ispirandosi a un ritratto scattato per il film Niagara, diretto dal regista Henry Hathaway nel 1953. Warhol stava in quel periodo approcciandosi alla tecnica della serigrafia, un'assoluta novità in campo artistico, di cui si serviva per comporre opere ispirate a divi del cinema. Così nacque il suo stile caratteristico e così videro la luce le prime Marylins. Shot Sage Blue Marilyn fa parte di una serie di elaborazioni successive, del 1964, quando l'artista tornò sul volto fortemente iconico della Monroe per sperimentare tecniche che gli consentirono una più accurata definizione e nuove modalità di applicare il colore, giungendo a ottenere effetti cromatici brillanti e vivaci contrasti giocati sul giallo, il rosso, l'azzurro e il rosa su uno sfondo salvia.
Perché "Shot Marilyns"?
Singolare la narrazione, quasi leggendaria, che si è fatta intorno al titolo dell'opera. A quei tempi la Factory di Warhol era frequentata da un numero sempre crescente di artisti di ogni genere. Fra questi si aggirava una controversa pittrice e performer americana, Dorothy Podber. Sembra che quest'ultima, equivocando su un rischioso gioco di parole, chiese a Wharol di scattare delle fotografie alle opere (shoot in inglese significa anche sparare) ottenendo dall'autore, che aveva preso alla lettera la richiesta della donna, l'autorizzazione a farlo. Dando vita a un'autentica performance di arte concettuale, la Podber di rimando estrasse un revolver e fece fuoco sulle tele impilate, centrandole tutte tranne una. Ecco perchè, una volta restaurata, la serie prese il titolo di Shot Marilyns.
Shot Sage Blue Marilyn è un capolavoro?
Gran parte della critica sostiene che la Marilyn di Andy Warhol ha mantenuto intatta nel tempo la sua potenza visiva e che, grazie alla notorietà del soggetto, si è trasformata in una vera e propria icona della seconda metà del Novecento. Il re della pop art americana con quest'opera ha voluto evidenziare le contraddizioni della società dei consumi, riproponendo l'immagine volutamente mercificata dell'attrice, simbolo di successo e celebrità, e trasformandola così in un oggetto d'arte. Prima dello svolgimento dell'asta Alex Rotter, presidente di Christie’s per l’arte del 20° e 21° secolo, ha presentato la Marilyn di Andy Warhol come "il dipinto più significativo del 20° secolo messo all'asta in una generazione", "l'apice assoluto del pop americano e la promessa del sogno americano che racchiude ottimismo, fragilità, celebrità e iconografia tutto in una volta". "Il dipinto trascende il genere della ritrattistica", ha proseguito Rotter, "sostituendo l'arte e la cultura del 20° secolo. Accanto alla Nascita di Venere di Botticelli, alla Gioconda di Da Vinci e a Les Demoiselle d'Avignon di Picasso, Marilyn di Warhol è uno dei più grandi dipinti di sempre."
La Monroe intanto continua a guardarci con quel sorriso misterioso che in molti hanno accomunato a quello della più celebre donna ritratta di tutti i tempi, la Mona Lisa. Marilyn, una moderna Gioconda, sembra chiederci sorniona se corrisponda al vero una delle tante affermazioni provocatorie del suo autore, ovvero che “i buoni affari sono l’arte migliore che ci sia”. Forse a New York, di questi giorni, per alcuni la risposta potrebbe essere certamente di sì.