Piccoli Smalti sono dei pezzi unici, che quest’anno saranno parte del Salone del Mobile e della Biennale di Venezia 2024.
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Piccoli Smalti è il mondo di Giovanna Ferrero Ventimiglia, designer Milanese che riprendendo un percorso iniziato dal nonno, ha sviluppato una forma d’arte e d’arredo unica, colorata e adatta ad ogni luogo. Abbiamo avuto l’occasione di incontrarla nel suo studio in centro a Milano, uno spazio in legno luminoso al piano di sopra della sua casa. Lo studio di Giovanna è pieno di meraviglie e piccoli oggetti, un luogo dove progetta, disegna e studia le sue idee che trasforma in piccoli smalti.
Kooness: Com'è nata la tua carriera da artista?
Giovanna Ferrero Ventimiglia: La mia carriera d’artista è iniziata con la pittura ad olio, che ho coltivato fin dai tempi del liceo artistico. Nel ‘93, ho fatto la mia ultima mostra, poi mi sono sposata e ed ho interrotto la mia carriera. Ho fatto tre gioielli che sono i miei figli. Dentro di me c’era qualcosa, avevo sempre la voglia di creare, ma non sembrava mai essere il momento. Quattro anni fa, ho sentito che il momento era arrivato e ho ripreso il lavoro di mio nonno, Renato Morganti. Questo fare mi ha ridato il mio equilibrio. Piccoli Smalti sono bassorilievi tattili che si esprimono in un unico formato, in lastre da 10cm x 10cm.
Kooness: Da cosa è nato Piccoli Smalti?
GFV: Piccoli Smalti è nato da mio nonno. Ho ripreso il suo lavoro ed ho tenuto anche lo stesso nome, lui li chiamava “I Piccoli Smalti”. Sono oggetti assestanti che vengono saldati su basi di diversi materiali, delle piccole sculture. Per me l’importante era creare qualcosa di unico, diverso. Ogni pezzo è numerato ed ognuno è diverso dall’altro, non ce ne sono due uguali e non ci sono serie. Gioco molto con i colori e con le figure geometriche che mi danno un senso di stabilità, al contrario della pittura che era la cornice di un altro periodo della mia vita. Avevo bisogno di sperimentare, esprimermi su tele molto grandi, dipingevo usando le mani. Adesso sono in un periodo della vita dove la precisione regna sovrana e, per questo, la geometria mi rispecchia di più. Le mie opere rispecchiano molto il momento che sto vivendo e cambiano di conseguenza, scrivendo con me il libro della mia vita. Si cresce e si cambia, ed in questo momento io sono questo, perché ogni cosa che fai è una cosa che aggiungi al tuo io.
Kooness: Di che cosa si tratta la tecnica del cloisonné?
GFV: Uso il cloisonné, che è una tecnica molto antica che usava anche mio nonno. È una tecnica di decorazione rimasta pressoché immutata nei secoli in cui fili sottili (filigrane) o strisce di metallo creano alveoli (cloisons in francese) all'interno dei quali viene versato lo smalto. Le origini del cloisonné sono antichissime: già noto nell'antico Egitto, si è sviluppato attraverso diverse civiltà, raggiungendo il suo massimo splendore a Bisanzio nel XII secolo e trovando ampio impiego nel XII secolo anche in Francia e Italia. Veniva usata per centinaia di anni nella creazione di gioielli e arti decorative. Voglio creare opere contemporanee e in continua evoluzione.
Kooness: Il colore sembra essere importantissimo nei tuoi disegni, che ruolo ha il colore e che materiali utilizzi?
GFV: Piccoli Smalti sono caratterizzati da colori brillanti e vivaci. I colori sono importantissimi. Gli smalti che uso hanno delle trasparenze che danno un sacco di profondità alle mie opere e le rendono uniche, ogni luce gli dà un aspetto diverso. Prima usavo colori sgargianti, ma ultimamente utilizzo molto i colori primari, più semplici. La tonalità del colore può sempre variare in base alla cottura o in base a quanto colore viene utilizzato. Gli smalti vengono fusi su piastrelle di ottone, argento o bronzo. Dopodiché, le piastrelle vengono montate su supporti di molteplici materiali che variano dal marmo, alla pietra, al cuoio, legno, bronzo e pergamena. Lavoro con un team di artigiani italiani, che mi aiutano a creare ogni pezzo a mano. Ogni Piccolo Smalto racconta una storia diversa, rappresenta un'unica visione artistica e celebra anche la femminilità attraverso le sue forme. Ogni pezzo è numerato.
Kooness: Pensi che artista e interior designer siano due figure che possano andare a braccetto? E come ti immagini le tue opere all’interno di una stanza?
GFV: Certamente che vanno a braccetto, è il gusto del bello. Alla fine, anche da interior designer ti capita di disegnare dei pezzi per la casa, dei pezzi che ti immagini e che vuoi realizzare. Penso che i Piccoli Smalti siano dei pezzi che possano stare ovunque. Sono versatili, di piccole dimensioni, al contrario delle grandi opere di cui è più difficile trovare il posto perfetto. Sono dei piccoli gioielli che non indossi tu, ma li indossa la tua casa. L’occhio si deve abituare, ma sono pezzi facili rivolti ad un pubblico sia femminile sia maschile.
Kooness: Parteciperai al Salone del Mobile e alla Biennale di Venezia?
GFV: Quest’anno, ho lavorato su nuovi progetti che presenterò durante il Salone e durante la Biennale. Ho disegnato delle lampade con piccoli smalti sulla base, oppure con dei corni che fanno da “piedistallo” Entrambi i modelli saranno esposti durante il Salone del Mobile da GLAB in via Giannone 4 e da Orienthera nelle 5 Vie di Milano. In più, durante la Biennale di Venezia presenterò dei seni in bronzo, realizzati con la tecnica della fusione a terra. Verranno esposte a Palazzo Franchetti, parte della mostra curata da Carolina Pasti “Breasts”.
Breasts metterà in mostra le opere di oltre trenta artisti emergenti e affermati provenienti da tutto il mondo, spaziando nei campi della pittura, della scultura, della fotografia e del cinema dal 1500 ai giorni nostri. Le opere in mostra esplorano come il seno sia stato compreso e rappresentato nell'arte attraverso culture e tradizioni diverse. Riflettendo su una serie di temi che vanno dalla maternità all'empowerment, dalla sessualità all'immagine corporea e alla malattia, la presentazione indaga su come il seno agisca come catalizzatore per discutere le realtà socio-politiche, sfidare le tradizioni storiche ed esprimere identità personali e collettive. La missione è quella di promuovere la consapevolezza sul cancro al seno a un pubblico più ampio attraverso il canale dell'arte.
A cura della redazione di Kooness in Collaborazione con Giovanna Ferrero Ventimiglia