L'artista italiano Christian Verginer si fa intervistare da Kooness e racconta come esprime la connessione tra uomo e natura attraverso le sue sculture.
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Christian Verginer è nato nel 1982 a Bressanone, in Italia. L'artista vive e lavora ancora a Ortisei. Christian è il fratello gemello di Matthias Verginer e il terzo artista della famiglia Verginer del nord Italia. Ha studiato presso la Scuola d'Arte di Ortisei dal 1995-2000 e successivamente ha frequentato l'Accademia di Belle Arti di Carrara dal 2001-2002. Christian è l'artista con le opere più dettagliate tra i tre. Infatti, ogni dettaglio anatomico può essere riconosciuto nelle sue sculture in legno. Tutte le sculture vengono create nello stesso modo artigianale. Di seguito, Verginer risponde a delle domande per approfondire le sue opere e la sua tecnica.
Kooness: Descrivi il tipo di arte su cui ti concentri
Christian Verginer: Sono scultore del legno e, già da diversi anni, sono concentrato sul tema “il rapporto tra uomo e natura”. Che legame abbiamo con la natura? Ne facciamo ancora parte o siamo diventati estranei, lontani da una convivenza con la natura? Questo è il tema su cui mi concentro e con cui realizzo le mie sculture.
K: A cosa si ispira? Dove trova l'ispirazione?
CV: Trovo la mia ispirazione in qualsiasi momento, durante il mio lavoro come scultore e qualche volta anche durante il sonno. Spesso l’ispirazione mi viene durante il tempo libero, nelle mie attività sportive o durante una gita con la mia famiglia. Il mondo che mi circonda, le situazioni che osservo mi ispirano e mi fanno pensare. In un secondo momento trasformo i pensieri nella mia arte.
K: Come realizza le sue opere d'arte?
CV: Realizzare una scultura in legno piccola o grande che sia, richiede molto tempo. Dalla prima idea all’opera realizzata passa più o meno un mese di lavoro.
Quando ho un’idea spesso faccio uno schizzo su carta per capire meglio come realizzare la scultura. Scelgo un modello - spesso di bambini - a cui faccio delle foto e prendo delle misure che sono fondamentali per lo sviluppo del mio lavoro. Qualche volta, se necessario, realizzo un modellino in plastilina, così da vedere meglio la scultura nel tridimensionale. Scelgo le tavole di legno, che vanno incollate così da formare un blocco di legno. A questo punto comincia il vero lavoro di uno scultore, togliendo tutto il materiale superfluo. Prima con motosega e un’ascia, poi con i scalpelli e alla fine con le raspe, lime e carta vetrata. Alla fine un tocco di colore per dare più peso o dare un messaggio più chiaro alla scultura finita.
K: Qual è il suo mezzo preferito?
CV: Il mio mezzo preferito è naturalmente il legno, uso quasi esclusivamente il tiglio. Il tiglio è un legno molto adatto, non troppo duro e non troppo morbido. Inoltre ha un colore molto neutrale, chiaro e spesso senza nodi e venature. Per sculture più piccole qualche volta uso anche il bronzo.
K: In che modo il suo lavoro può aiutare o influenzare i problemi della società?
CV: Spero che ogni persona che guarda le mie opere faccia delle riflessioni proprie e si ponga delle domande. Trattando spesso il tema “rapporto uomo- natura” credo di influenzare o perlomeno spero di attirare l’attenzione su questo problema della società.
K: Come è cambiato il suo stile nel tempo?
CV: Credo che il mio stile nel tempo sia cambiato pochissimo. Forse ho cambiato qualche tecnica di lavoro o ho aggiunto qualche materiale che all’inizio non usavo, ma che non ha cambiato notevolmente il mio stile.
K: C'è qualche altro hobby o lavoro che le permette di sviluppare le sue capacità creative? Quali sono i suoi obiettivi finali di carriera?
CV: Quando non lavoro, mi piace fare attività fisica nella natura, da solo o con la famiglia. Staccare dal lavoro e trovarsi in luoghi bellissimi nella natura mi dà nuova carica, energia nuova che poi mi aiuta nel mio lavoro e a sviluppare le mie capacità creative.
Cover image: Christian Verginer. Blind, 2022. Courtesy of 2022.
A cura di Kooness
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